PORDENONE - «L'unica cosa che mi rincuora è che quasi sempre gli indisciplinati non sono quelli che il mezzo lo noleggiano, ma quelli che invece ce l'hanno di proprietà». Ma è davvero l'unica che, se verificata, può consolare. Perché nelle parole dell'assessore Elena Ceolin è tratteggiato un problema forse silenzioso, forse appartenente più alle grandi città, ma che in realtà sta facendo capolino anche a Pordenone: le continue violazioni delle regole da parte degli utenti della strada che utilizzano il monopattino elettrico per spostarsi.
IL QUADRO
Non serve avere in mano i dati dell'Aci per accorgersi che esiste un problema. È sufficiente una passeggiata in centro a Pordenone. Il monopattino è comodo, non ci piove. Ma è un mezzo che può mettere a rischio chi va a piedi o chi lo guida. E non è raro, anche lungo i due corsi principali del capoluogo, imbattersi in monopattini che sfrecciano a tutta velocità facendo lo slalom speciale tra le persone che passeggiano. Ancora meno raro, poi, l'utilizzo del mezzo da parte di due persone in contemporanea. «Sembrava una cosa normale - sbotta l'assessore comunale Elena Ceolin -, invece può essere molto pericoloso. È vero, molte persone - le ho viste anch'io - corrono e non rispettano il codice. Ti sfrecciano accanto come se fossero in sella a un motorino. È un disagio che stiamo iniziando a condividere con altre zone del Paese». Il problema è che il Comune non può fare moltissimo per arginare il fenomeno. «È vero - ammette sempre Ceolin - ma stiamo attendendo regole più strette dalla normativa nazionale. È necessario intervenire al più presto e ci auguriamo che lo facciano».
I CONTROLLI
La polizia locale del capoluogo non può essere dappertutto. Un assunto vero in ogni caso e in ogni campo. Ma può fare ancora meno, purtroppo, se si parla di monopattini. Ancora più sfuggenti dei ciclisti e dei centauri, gli utenti che scelgono questo mezzo spesso evitano - sempre facendo slalom - non solo i pedoni ma anche le pattuglie. Lo stato delle cose è spiegato senza troppi giri di parole dal comandante della polizia locale di Pordenone, Maurizio Zorzetto. «Purtroppo - illustra il vertice dei vigili - non è facile individuare chi commette delle infrazioni al codice della strada su un monopattino elettrico. Tutta Italia ha lo stesso tipo di problema e tutti faticano a risolverlo. Lo vediamo anche da noi, anche se in forma molto minore anche rispetto a quello che succede a Udine, senza paragonare la situazione che si vive invece a Milano, dove ci sono settanta incidenti al giorno che interessano i monopattini elettrici. Il problema è che sfuggono al nostro controllo e costituiscono un pericolo per i pedoni». Zorzetto poi accende la luce anche su un altro mezzo ormai estremamente diffuso, cioè la bicicletta elettrica: «Si era partiti con i mezzi solamente a pedalata assistita, che sono un'altra cosa. Oggi invece ci troviamo di fronte a biciclette con l'acceleratore, che sono in pratica dei veri ciclomotori». Con le conseguenze che ci si può facilmente immaginare.