Molino, la famiglia Zuzzi vende: rivoluzione da 50 milioni. Ecco come cambierà il palazzo rosso in mattoni

Nasceranno un parcheggio e due edifici per commercio e università. Prevista anche un'area per mercato e appartamenti

Sabato 25 Febbraio 2023 di M.A.
Molino, la famiglia Zuzzi vende: rivoluzione da 50 milioni. Ecco come cambierà il palazzo rosso in mattoni

PORDENONE - Ci sono degli elementi di incertezza, come ad esempio i tempi e i finanziamenti necessari a trasformare un libro dei sogni in qualcosa di più vero. È possibile infatti che per vincere la partita servano una cinquantina di milioni (trentasei solo per le opere edilizie) e dai cinque ai dieci anni. Allo stesso tempo, però, ci sono delle strade già delineate: la volontà della famiglia Zuzzi di vendere, quella del Comune a far parte dell'affare e quella - futura - dei privati a completare il quadro. Il Molino di Pordenone cambierà così: si salverà lo storico edificio rosso, nasceranno un parcheggio, un palazzo per università e design e un ultimo edificio dedicato agli appartamenti degli studenti e a uno spazio commerciale.

In mezzo un ponte sospeso per collegarsi al palazzo storico e una piazzetta.


I DETTAGLI
Il progetto di riqualificazione del Molino è stato presentato ieri mattina in Municipio. Una volta completata almeno la parte relativa al corpo centrale - quello dedicato all'università - la famiglia Zuzzi potrà spostare la produzione a Vallenoncello, nell'area ex Sim2. Da quel momento ci vorranno due anni per completare la transizione. Il piano di riqualificazione del Molino potrà procedere anche per lotti suddivisi, contemplando più formule: il project financing, l'impegno misto pubblico-privato oppure l'acquisto "secco" da parte dei privati.


GLI EDIFICI
La superficie oggetto dell'intervento si sviluppa su quasi 10mila metri quadro di cui circa 7 mila di proprietà dalla Società di macinazione e poco meno di 3mila di proprietà comunale, che coincide con l'area attualmente occupata da parcheggio pubblico. Nell'ambito della riqualificazione queste due zone, oggi separate, saranno considerate in maniera unitaria. E proprio da questa zona bisogna partire per descrivere il progetto presentato da Alberto Marchiori dell'agenzia Marchiori&Contino e Umberto Trame responsabile di Ast engineering. Il primo "cubo" previsto sarà un parcheggio multipiano da 230 posti (potranno salire a 300), orientato verso la stazione. In cima i pannelli fotovoltaici, a fianco una centrale di teleriscaldamento che potrà servire anche gli abitati più vicini. Sarà un edificio a tre livelli, con terrazzo. «Si tratta certamente dell'operazione più semplice da portare a termine», ha spiegato l'assessore Amirante. L'idea in questo caso è quella del project financing.
Il secondo blocco della rigenerazione del Molino sarà quello centrale. Il palazzo in mattoni del 1923 rimarrà e sarà chiamato ad ospitare triennale e magistrale della facoltà di Design, oggi in via Prasecco. Quindi aule. Un ponte sospeso collegherà l'edificio storico con un nuovo palazzo a quattro livelli dove troverà posto il complesso della Design week. Il terzo blocco, infine, sarà quello più lontano dalla stazione: cinque livelli, in questo caso. Al piano terra locali commerciali con vendita e consumo sul posto, poi più in alto uno studentato con appartamenti. Qui si concentreranno maggiormente gli investimenti del privato. La viabilità non cambierà.


L'OBIETTIVO
«È un progetto che guarda al futuro - ha detto il sindaco Alessandro Ciriani -. Pordenone nei prossimi anni invecchierà e ci sarà l'urgenza di trattenere in città i giovani e i migliori cervelli. Per questo pensiamo soprattutto all'università e ai talenti. Questo piano non potrà camminare senza le gambe dei privati - ha precisato - ma il pubblico farà la sua parte. Ci saranno nuovi bandi Pnrr, speriamo diversi per tempistiche e scadenze, e attingeremo anche ad altri finanziamenti europei».

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