AVIANO - I due fratelli terribili finiscono in comunità: uno a Fermo, l'altro a Massa Carrara. É quanto disposto dall'ordinanza emessa dal Tribunale per i minori di Trieste nei confronti dei due nomadi di 15 e 16 anni che si erano resi protagonisti di una lunga serie di reati che erano già costati loro la misura cautelare di permanenza in casa dopo aver scontato alcuni mesi di collocamento in una comunità per minorenni a Trieste. Misura che hanno più volte violato rendendosi irreperibili e arrivando anche a procurare lesioni alla nonna materna e a minacciare di bruciarle la roulotte. Motivo per cui i carabinieri di Aviano hanno eseguito l'arresto e l'accompagnamento nella comunità emiliana.
I FATTIIncendio aggravato continuato, furto aggravato in abitazione, danneggiamento e diffamazione: sono i reati contestati ai due fratelli terribili. Tre i roghi che hanno appiccato: il primo risale al 28 giugno scorso in un deposito agricolo e aveva distrutto trattori, carri, attrezzature e bombole di gas. Il 1. luglio è andato a fuoco il materasso della camera da letto di un 64enne, amcio di famiglia. La sera successiva fiamme ancora dolose che si levavano dal tetto. Qualche ora prima avevano anche rubato tre biciclette dalla casa del sindaco Ilario Marco Zompit, tra cui una elettrica che il primo cittadino aveva ritrovato poco distante. Gli stessi fratelli, il 7 giugno alle 22.45, avevano bruciato tre cassonetti nel cortile delle scuole di via Stretta. L'indomani i carabinieri scoprirono che le pareti della palestra erano piene di scritte offensive nei confronti di un'insegnante colpevole di aver ripreso uno dei due. Altre scritte e disegni sconci erano stati fatti sui muri della stazione di via Narvesa. Mentre nel polisportivo di via Damiano Chiesa due grandi vetrate erano state danneggiate a sassate.
G.P.
© RIPRODUZIONE RISERVATA I FATTIIncendio aggravato continuato, furto aggravato in abitazione, danneggiamento e diffamazione: sono i reati contestati ai due fratelli terribili. Tre i roghi che hanno appiccato: il primo risale al 28 giugno scorso in un deposito agricolo e aveva distrutto trattori, carri, attrezzature e bombole di gas. Il 1. luglio è andato a fuoco il materasso della camera da letto di un 64enne, amcio di famiglia. La sera successiva fiamme ancora dolose che si levavano dal tetto. Qualche ora prima avevano anche rubato tre biciclette dalla casa del sindaco Ilario Marco Zompit, tra cui una elettrica che il primo cittadino aveva ritrovato poco distante. Gli stessi fratelli, il 7 giugno alle 22.45, avevano bruciato tre cassonetti nel cortile delle scuole di via Stretta. L'indomani i carabinieri scoprirono che le pareti della palestra erano piene di scritte offensive nei confronti di un'insegnante colpevole di aver ripreso uno dei due. Altre scritte e disegni sconci erano stati fatti sui muri della stazione di via Narvesa. Mentre nel polisportivo di via Damiano Chiesa due grandi vetrate erano state danneggiate a sassate.
G.P.
