SPILIMBERGO - Nessun soccorso, anche il più tempestivo, magari da parte dei genitori o di un vicino di casa, avrebbe potuto salvare la vita a Michela Baldo, la ventinovenne di Spilimbergo uccisa martedì sera dall’ex fidanzato Manuel Venier. Il primo colpo di pistola, sparato quando la giovane donna era di spalle, è stato mortale. Il proiettile calibro 40 S&W attraverso le spalle ha raggiunto il cuore provocando uno choc emorragico. Il decesso è stato rapidissimo. Quando Venier le ha puntato la pistola al petto e ha sparato per la seconda volta, Michela era già morta. Non serviva infierire ancora, anzi, è probabile che la vittima non si sia nemmeno resa conto dell’agguato che l’ex compagno le ha teso al buio, seduto nel salotto o nascosto nella camera da letto.
Istantaneo anche il decesso di Venier, avvenuto a distanza di pochi minuti, dopo aver creato il gruppo "Addio" su WhatsApp e aver inviato la sua confessione-choc a parenti e amici più stretti. Martedì sera, in via della Repubblica 24 a Spilimbergo, il trentaseienne di Beano si è tolto la vita inginocchiandosi accanto alla donna che non voleva perdere e sparandosi alla tempia destra. Femminicidio e suicido sono stati collocati tra le 21.15 e le 22, anche se si ritiene che il decesso di Venier sia immediatamente successivo all’invio del messaggio. È questo l’esito dell’autopsia eseguita ieri dal medico legale Giovanni Del Ben.
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