Mammografia rinviata e spostata di 40 chilometri

La segnalazione di una paziente: «Avevo prenotato un anno fa e dal 26 maggio dovrò attendere luglio e andare fino a Porcia»

Venerdì 13 Maggio 2022 di Lorenzo Padovan
Mammografia rinviata e spostata di 40 chilometri

SPILIMBERGO - Ancora disagi legati ai servizi sanitari erogati dall'ospedale di Spilimbergo.

Alcuni cittadini hanno scritto delle lettere alle istituzioni e ai partiti politici del mandamento per denunciare alcune situazioni che li hanno visti sfortunati protagonisti nei giorni scorsi e che sono, purtroppo, paradigmatiche dell'assenza di alcuni servizi sanitari essenziali non solo nella loro città di residenza ma nell'intero Distretto Nord, dove peraltro l'età media della popolazione residente è la più alta dell'intera provincia di Pordenone.


ULTIMATUM AI PAZIENTI
«Ieri mattina sono stata contattata dalla Radiologia di Spilimbergo, una signora gentile mi informava che la mia mammografia+ecografia, programmata da più di un anno per il 26 maggio, sarebbe stata spostata a Porcia (distante 40 chilometri, ndr), in un determinato giorno di luglio, a un determinato e imposto orario: alle 12 oppure 12.30 - riferisce la paziente residente nella città del mosaico - Mi è stato detto che in caso di non accettazione la prestazione sarebbe stata annullata. Quindi: o così o niente. La mammografia io l'ho sempre fatta a Spilimbergo perciò c'è una certa continuità, conoscenza e fiducia. Non essendomi stata data altra possibilità di scelta per il nuovo appuntamento dovrò per forza di cose, oltre a cambiare gli impegni di lavoro e di famiglia, raggiungere altri ospedali procurandomi un accompagnatore/autista».


LA DOMANDA
«E se volessi programmare già la prossima stessa prestazione sanitaria, dove potrei essere inviata? Chi lo sa - prosegue la donna - Prevenzione e cura non contano più nulla per i cittadini di Spilimbergo? Mi risulta che tutte le mammografie programmate a Spilimbergo dopo la metà di maggio siano state dirottate tutte in altre strutture della regione. Si può continuare così?».


ODISSEA DOMENICALE
Le ha fatto eco un altro cittadino, protagonista, domenica scorsa, di un mesto pellegrinaggio in cerca della Guardia Medica: «Erano le ore 10.30 del mattino, una tranquilla e a tratti soleggiata domenica di maggio; per questioni fisiche ancora non del tutto chiare, decido dall'alta pedemontana pordenonese di avventurarmi in cerca di una guardia medica nel più vicino ospedale a mia disposizione, cioè Spilimbergo - inizia il report del paziente - cioè Spilimbergo. A ricevermi in portineria una gentile signorina che mi dice che la Guardia medica a Spilimbergo è a disposizione poche volte al mese e, soprattutto, nelle ore notturne, indicandomi Maniago. E così, dopo aver fatto 30 euro di benzina, parto per Maniago e raggiungo l'ospedale, dove suono il campanello della Guardia Medica e non ricevo nessuna risposta - prosegue il racconto dell'uomo - Vedo con attenzione che sulla porta c'è un numero di telefono al quale mi risponde la signorina della portineria di Spilimbergo, alla quale racconto di essere la stessa persona vista poco tempo prima: mi tranquillizza dicendo che probabilmente il medico è fuori per visite a domicilio».


LA CONCLUSIONE
«Ormai, essendo a Maniago decido di cercare qualcuno lì nel vicino Pronto Soccorso - si conclude la storia delle peripezie affrontate -,dove trovo un infermiere e un giovanissimo medico che, sempre gentilmente, mi confermano che il professionista titolare della guardia medica è fuori per visite e che probabilmente dovrò attendere per parecchio tempo. Nel frattempo si sono fatte le 13.30: a quel punto, dopo una breve chiacchierata con l'infermiere, riprendo il viaggio verso casa, dolorante, amareggiato e con un prepotente pensiero pandemico che entra in circolo e mi martella costantemente, mettendo a rischio la mia salute e il mio equilibrio psicosomatico».

 

Ultimo aggiornamento: 09:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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