PORDENONE - Un malore in viale Grigoletti, una signora a terra e l'ambulanza che arriva dopo un'ora. Sul caso ha presentato un'interrogazione alla giunta regionale il consigliere Walter Zalukar (Gruppo Misto) affinché vengano accertate le cause del ritardo. La vicenda risale al 21 dicembre scorso. «Era circa mezzogiorno - spiega il consigliere regionale -, quando la donna all'altezza del civico 9 di viale Grigoletti, colta da forti vertigini, è caduta a terra incapace di rialzarsi». Poco dopo è passato un equipaggio dell'Arma, che vista la situazione si è fermato per prestare soccorso. «Poiché i soccorsi tardavano - ricostruisce Zalukar - i Carabinieri si premuravano di raggiungere il vicino ospedale per prelevare una barella a cucchiaio, in modo da poter poi caricare la signora su un furgone e raggiungere il nosocomio».
La Sores di Palmanova ha già preparato per la direzione dell'Arcs la documentazione che permetterà alla giunta regionale di rispondere a Zalukar. Il responsabile della Sores, Amato De Monte, fa presente che «nel contesto generale della situazione emergenziale del momento» si è tenuto conto delle «priorità di intervento». La signora colta da malore in viale Grigoletti, infatti, era un codice verde, non rischiava la vita. E le tre ambulanze disponibili erano già impegnate in soccorsi a persone in condizioni più gravi.
Zalukar osserva che la signora «rimasta stesa sul marciapiede in attesa di soccorso non era particolarmente grave, ma aveva bisogno di un'autoambulanza e pare inammissibile dover attendere i soccorsi per un'ora sull'asfalto, al freddo, nel centro urbano di Pordenone» a meno di un chilometro dall'ospedale. Il consigliere vuole capire il motivo del ritardo. Il 27 dicembre ha chiesto alla Protezione civile e all'Arcs l'accesso agli atti relativi alla scheda di contatto, alle schede intervento e di missione, oltre al log dell'intervento, alla registrazione delle comunicazioni telefoniche e radiotelefoniche relative all'intervento. Non avendo ricevuto risposta, ha presentato un'interrogazione. «Chissà quando e come l'assessore - incalza - vorrà rispondere, e non tanto a me, ma ai cittadini di Pordenone, perché è in gioco la loro sicurezza».
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