Malattia rara si porta via Lorenzo, 16 anni, studente liceale

Sabato 10 Aprile 2021 di Susanna Salvador
Lorenzo Pegolo morto a 16 anni con il nonno
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BRUGNERA  - Era un guerriero, Lorenzo Pegolo. Un combattente che ha sempre sorriso alla vita guardando al futuro con la certezza di agguantarlo, nonostante quella sindrome rarissima, la sindrome di Shwachman-Diamond, che lo accompagnava dalla nascita. Ma che non gli ha impedito di vivere sorridendo, frequentando con profitto il terzo anno del liceo classico Leo-Majo a Pordenone e strappando sempre un pensiero positivo al papà Graziano Pegolo, alla mamma Emanuela, al fratello Gianluca e agli adorati nonni Eugenio ed Ida. Anche quando la vita lo stava lasciando. «Gli ultimi giorni era pensieroso perchè non poteva videochiamare il nonno Eugenio... Quando lo sentiva faceva di tutto per tranqullizzarlo. “Non preoccuparti, sto bene”, gli diceva». A raccontare Lorenzo è il papà Graziano, la cui voce suona chiara nonostante il dolore e si incrina, trattenendo i singhiozzi, quando parla del legame che univa il suo ragazzo che non c’è più ai nonni.
IL RICORDO
Lorenzo se n’è andato per sempre venerdì mattina al Burlo Garofalo di Trieste, dove era ricoverato. La malattia che non gli ha lasciato scampo, tenuta a bada con costanti controlli, è comparsa lo scorso ottobre e da lì i continui ricoveri tra l’ospedale triestino e il Santa Maria degli Angeli di Pordenone. «Dei suoi ultimi sei mesi, cinque e mezzo li ha trascorsi negli ospedali - dice papà Graziano -, ma fino all’ultimo ci ha creduto». Lorenzo aveva frequentato la scuola materna a Tamai, le elementari a Maron e le medie a Brugnera. Poi la scelta di iscriversi al liceo classico: «Amava la cultura greca e latina, divorava i libri era, insomma, un cultore del sapere - rammenta il padre -. Lo chiamavano “Il Cicerone della classe” per le sue conoscenze. Era buono, solare, sempre pronto a dare una mano ai compagni». Desidera ricordare il figlio che non c’è più lasciando da parte dolore e tristezza, papà Graziano, perchè quel guerriero sedicenne avrebbe voluto così. Anche se quell’assenza così lacerante si fa sentire nella sua voce che ogni tanto sembra spegnersi.
PAROLE PER LORENZO
I genitori e il fratello di Lorenzo sono stati abbracciati dai tanti messaggi di affetto di amici, compagni di scuola, insegnanti.

C’è anche la pediatra che ha seguito il ragazzo nel suo percorso clinico, che ora lavora in un ospedale romano, Zemira Canniotto: «Lorenzo è stato e sarà sempre un dono prezioso per chi come me ha avuto la fortuna di conoscerlo e viverlo. Un angeli già qui su questa terra. Ora un angelo lassù dove merita e di stare e da dove continuerà a vegliare su di voi e su tutti». C’è la compagna di classe che rammenta «un’anima tanto buona con una forza tale da nascondere la sua debolezza in un momento così dfficile per infondere speranza a chi gli voleva bene». E c’è la sua preside (ora in pensione) del Classico, Teresa Tassan Viol: «Ricordo Lorenzo fin dal nostro primo incontro al LeoMajor (...) sempre sperando che con la sua forza e la sua straordinaria voglia di vivere ce lavrebbe fatta». Ma ci sono e ci sono stati sempre per lui mamma, papà, il fratello Gianluca e i nonni. Il funerale di Lorenzo sarà celebrato martedì alle 15 in chiesa a Maron di Brugnera (rosario domani alle 20 a Maron).

Ultimo aggiornamento: 19:51 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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