SAN VITO - Dalla diagnosi di una brutta malattia in un anno già difficile, come il 2020, alla forza di ripartire, più forte di prima, con un piccolo progetto artigianale che si arricchisce un po' ogni giorno. Cartoncini colorati, fustellatrici, penne, inchiostri, perline e brillantini sono entrati nella vita quotidiana di Martina Cecone, 29enne di San Vito esperta in biblioteconomia e in musica, che da quasi tre anni sta lottando contro un linfoma.
L'INIZIO
«Tutto è cominciato per caso racconta Martina tra il 2017 e il 2018, durante la mia esperienza di servizio civile a Padova, quando ho conosciuto una persona che mi ha insegnato a scrivere in italico. Da lì non ho più smesso di coltivare la passione per la calligrafia: mi piacerebbe approfondire anche il gotico». La giovane, durante la pandemia e nonostante il problema di salute, è riuscita ad accedere al master della Scuola Vaticana di Biblioteconomia (dopo la laurea triennale in Beni culturali a Venezia e la magistrale a Padova), terminato a fine 2022, e ad affinare, nel contempo, la sua arte. La prima fan è stata la sorella maggiore, Federica. «Mi ha consigliato lei di aprire la pagina - spiega Martina - e mi ha spronata a mettermi in gioco, commissionandomi una serie di biglietti. Ho iniziato così a provare varie tecniche, come il patchwork, e ad utilizzare anche materiali particolari, come le piume». La cerchia dei seguaci si sta allargando, grazie al passaparola e ai social, e alla giovane cominciano ad arrivare richieste di biglietti personalizzati da tutto il circondario.
IL FUTURO
«Il mio scopo primario non è commerciale precisa la 29enne, ma mi piacerebbe proseguire con questo progetto, magari cercando di espanderlo con altre proposte legate a feste e cerimonie, senza mai tralasciare il mio sogno più grande: lavorare con i libri». Martina si sta preparando per affrontare concorsi pubblici inerenti al settore in cui si è specializzata. Non c'è spazio per la noia nella sua vita: attiva con la Filarmonica Sanvitese, la ragazza è anche percussionista da quando aveva nove anni e lo «strumento del cuore» è lo xilofono. Di natura riservata, Martina non solo ha tirato fuori quella grinta che non pensava neanche di avere per lottare contro il male, ma si dichiara anche «pronta a parlare della mia esperienza, se dovesse servire per incoraggiare qualcuno o solo per informare». La 29enne pensa ai giovani, categoria talvolta colpita dal linfoma, e ad eventuali incontri nelle scuole o nelle associazioni del territorio. Una forma di attivismo che la 29enne intende sviluppare man mano che procede nel percorso di guarigione.
LA MALATTIA
Il momento dello choc che ha seguito la diagnosi della malattia, nel 2020, sembra ormai lontano, anche se indimenticabile. «La paura e gli interrogativi che sorgono sono terribili racconta Martina : frequentare assiduamente il posto in cui tutti vorrebbero andare il meno possibile, l'ospedale, ti cambia». «Ma ho capito che non bisogna mai arrendersi continua la 29enne e invece di pensare in termini di sfortuna, penso alle opportunità che sto avendo e alle lezioni che ho imparato. Bisogna prendere le cose con filosofia e ironia. Chi avrebbe mai detto che avrei fatto anche la modella di turbanti per un negozio del mio paese?».