Luca Ciriani, un pordenonese al governo dopo 75 anni: «È un momento storico»

Aveva un seggiolino prenotato alla Dacia Arena per Udinese-Torino, lui tifoso granata

Sabato 22 Ottobre 2022 di Marco Agrusti
Luca Ciriani

PORDENONE - Domani, 23 ottobre, aveva un suo seggiolino prenotato. Udine, Dacia Arena, Udinese-Torino. Tifoso granata da sempre, voleva esserci. Non potrà, perché dovrà iniziare a governare il Paese. Luca Ciriani dovrà disdire l'appuntamento allo stadio, perché ieri pomeriggio è diventato il secondo ministro pordenonese da quando l'Italia è uno stato unitario. Prima di lui solo Luigi Gasparotto, sacilese, che come ultimo incarico aveva retto il dicastero della Difesa nel governo De Gasperi III. Era il 1947, preistoria politica della Repubblica. Per quanto riguarda invece le province di Udine e Pordenone, un ministro mancava dai tempi di Giorgio Santuz. Trentatré anni fa, Prima Repubblica.

IL MOMENTO
Ore 17.57, la premier incaricata Giorgia Meloni fa la formazione. Snocciola i nomi: Salvini, Nordio, poi Luca Ciriani. Poco prima delle sei del pomeriggio il Friuli Venezia Giulia conferma il suo ministero. Il fedelissimo di Giorgia succede a Stefano Patuanelli, che ha retto due dicasteri diversi (Sviluppo economico e Politiche agricole) nei governi Conte Due e Draghi. È Fratelli d'Italia, però, a riportare un ministero nel Friuli Occidentale. Se si guarda a Udine, la responsabilità di questo tipo mancava dai tempi di Giorgio Santuz. Prima Repubblica. Ciriani guiderà il dicastero ai Rapporti con il Parlamento. Mica facile, dal momento che l'azione di governo del nuovo Esecutivo non si annuncia una passeggiata di salute alle Camere. Luca Ciriani, che a Pordenone ha un fratello sindaco che è altrettanto simbolo della classe dirigente del primo partito del Paese, si mette al cellulare. Conta, come confermerà di lì a poco, 402 messaggi. Non risponderà a tutti, ma quasi.

LA REAZIONE
«Adesso sono con Giorgia, dobbiamo già metterci a lavorare». Dalla nomina a ministro è passata poco più di un'ora. «Ciriani non risponde per ora ai giornalisti», dicono.

Invece non è così, perché l'emozione vince sulla fermezza. «Sento una grande responsabilità nei confronti della mia provincia - sono le prime parole ufficiali del nuovo ministro per i Rapporti con il Parlamento -. È un momento storico - prosegue Luca Ciriani -: per la prima volta nel Paese c'è una premier donna alla guida della Nazione. E si insedia un governo di Centrodestra dopo tanto tempo». Poi c'è spazio anche per un momento tra i più umani. Quello delle lacrime. E sono sincere. «Sono commosso - confessa il neo-ministro pordenonese - e il mio pensiero va a tutte le persone che in questi anni mi hanno dato una mano nel lungo cammino».

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IL RUOLO
«Giorgia - prosegue Luca Ciriani - mi ha chiesto di lasciare l'incarico di capogruppo di FdI al Senato per dare una mano al governo. Non ci ho pensato un attimo. Ho in mano un ministero che è praticamente un'ambasciata dell'Esecutivo verso il Parlamento. Dovremo mandare avanti le leggi, è un ruolo che in passato ha ricoperto anche Sergio Mattarella e mi riempie d'orgoglio. La fiducia nei miei confronti mi riempie di responsabilità. Sarà un'avventura bellissima. Ora è il momento dei festeggiamenti, ma già domani (domenica, ndr) avremo il primo Consiglio dei ministri. Onorerò il mio territorio. Se penso a dove tutto è iniziato, sembra incredibile. Ora piedi per terra e lavorare per il Paese».

LA BIOGRAFIA

Friulano, 55 anni, capogruppo al Senato di Fratelli d'Italia per due legislature, Luca
Ciriani milita nel Msi da giovanissimo, dai tempi dell'Università di Trieste dove si è laureato in Lettere. Alle amministrative del 1995 è eletto consigliere a Fiume Veneto. Con An è consigliere regionale nel 1998, entrando nella giunta Antonione come assessore allo Sport e alle autonomie locali. Rieletto nel 2003, diventa capogruppo di An. Nel 2008 aderisce al PdL ed entra a far parte della giunta Tondo come vicepresidente della Regione e assessore alla protezione civile. Sarà eletto nuovamente alle elezioni del 2013 con il PdL, che lascia nel febbraio 2014 per dichiararsi indipendente. Nel 2015 aderisce a FdI. Nel 2018 approda al Senato.

 

Ultimo aggiornamento: 1 Novembre, 08:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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