L’ultima settimana si è chiusa con parametri in pesante peggioramento a quella precedente.
PERICOLO VARIANTI
A preoccupare sono in modo particolare le varianti del virus. Non è nemmeno escluso che si vada verso provvedimenti “localizzati”: cioé l’individuazione delle aree della regione maggiormente a rischio da “sigillare” trasformandole in zone arancione scuro o addirittura rosse. Un’altra opzione sulla quale la task force - con il presidente Massimiliano Fedriga e il vicepresidente Riccardo Riccardi - sta ragionando è quella di un’ordinanza ulteriormente rafforzativa dell’attuale zona gialla. Non bastano più, evidentemente, le limitazioni sulle consumazioni nei bar dopo le 11 e sulle attività sportive: la situazione che sta avanzando richiede restrizioni più rigorose. Come per altro sta avvenendo ormai in buona parte delle altre Regioni. Ancora ogni valutazione è prematura, ma sulla base dei numeri e dei parametri della settimana appena terminata non è da escludere - anzi l’ipotesi è molto probabile - che il prossimo monitoraggio dell’Istituto superiore di sanità faccia emergere una situazione da zona arancione per la settimana dall’8 marzo. Ma per saperlo bisognerà ovviamente attendere venerdì prossimo.
LA SCUOLA ATTENDE
Ogni decisione sulla scuola da parte della Regione non è semplice e si intreccia con una serie di altre questioni che dovrebbero eventualmente accompagnare un’ordinanza di chiusura. Si pensi infatti alle politiche sui congedi parentali e sui bonus baby sitter (che sono ultimati) che sarebbero utili e necessari ai genitori degli alunni più piccoli che non potrebbero frequentare. Intanto il Cts ha precisato che le scuole andrebbero chiuse in quei territori dove i contagi superano i 250 ogni centomila abitanti. Negli ultimi sette giorni in regione solo la provincia di Udine supera la soglia con 328 contagi, l’ottava provincia italiana per numero di infezioni. Mentre Gorizia ne registra 186, Trieste 140 e Pordenone 96. Nella settimana trascorsa si sono rilevati 2.650 nuovi casi (contro i 1778 della settimana 13/2-19/2, con un balzo del 49%). Il numero di persone testate per la prima volta sale a 16.958 (contro i 14.843 della settimana precedente), con un rapporto di casi positivi su casi testati in aumento al 15,6% (contro il 12% della settimana precedente). È l’analisi scientifica dell’andamento del Covid in Fvg fatta dal data scientist della Sissa Guido Sanguinetti. Per il ricercatore, comunque, «il dato Fvg sul rapporto casi positivi su casi testati è in linea con il dato nazionale (16.3% per la settimana appena conclusa, anch’esso in forte aumento rispetto alla settimana precedente)». Invece, «stabile» viene definita «la pressione sul servizio sanitario, sia in terapia intensiva con 56 ricoverati (esattamente come il 19/02), sia nei reparti ordinari con 348 ricoverati a fronte dei 349 il 19/02».
IL BOLLETTINO
Intanto ieri su 3.141 tamponi molecolari sono stati rilevati 242 nuovi contagi con una percentuale di positività del 7,70%. Sono inoltre 1.196 i test rapidi antigenici realizzati, dai quali sono stati rilevati 99 casi (8,28%). I decessi registrati sono 7. Uno nel Friuli occidentale: si tratta di un uomo di 72 anni di Maniago morto nell’ospedale di Pordenone. I ricoveri nelle terapie intensive sono 61 mentre quelli in altri reparti risultano essere 361, 13 più del giorno precedente. I decessi complessivamente salgono a 2.841, con la seguente suddivisione territoriale: 638 a Trieste, 1.421 a Udine, 595 a Pordenone e 187 a Gorizia.