Lavoro, il bilancio è negativo: in pochi mesi 12 morti in Friuli Venezia Giulia

Lunedì 12 Ottobre 2020 di Sara Carnelos
La commemorazione delle vittime sul lavoro dell'Anmil

PORDENONE E UDINE - La pandemia ha avuto ripercussioni drammatiche nell’ambito lavorativo. Un terzo degli infortuni del primo semestre 2020 riguardano il personale sanitario. Con questo dato preoccupante si è aperta la 70^ Giornata nazionale delle vittime di incidenti sul lavoro dell’Anmil. Dopo la deposizione di una corona al monumento ai caduti di Pordenone, da parte del presidente dell’Anmil provinciale, Amedeo Bozzer e dell’assessore comunale Walter De Bortoli, la cerimonia è proseguita al palasport Gallini alla presenza del sindaco Alessandro Ciriani, del consigliere regionale Nicola Conficoni e dei rappresentanti di diversi Comuni che hanno potuto apprezzare la squadra di handbike dell’Anmil Sport Italia, guidata dall’inossidabile presidente Pierino Dainese.
MORTI BIANCHE
Le province di Pordenone e Udine hanno il numero più alto di incidenti mortali sul lavoro: ben cinque da gennaio ad agosto sui 12 in regione (uno Gorizia e uno Trieste) e 823 a livello nazionale. Ma ciò che deve far riflettere sono le 50 denunce di infortuni Covid in provincia di Pordenone (499 in Fvg). Si tratta di personale sanitario, di chi lavora nei servizi alla persona. Di chi oggi è nuovamente in prima linea.
CALO DI INFORTUNI
Mentre si è osservato un calo del 24,5% degli infortuni sul lavoro. Dopo Gorizia, che registra -29,4%, il Pordenonese risulta la provincia più attenta alla prevenzione. Se sono scese le malattie professionali in regione del 26,3%, solo dell’1,8% è il dato relativo a Pordenone, contro il 32,8 a Gorizia, il 31,8% a Trieste e il 29% a Udine. L’aver chiuso aziende e attività commerciali ha preservato da incidenti, ma ha anche permesso di valutare la modalità dello smart working.
DESTABILIZZATI
«La pandemia ci ha destabilizzati – ha dichiarato Amedeo Bozzer, presidente dell’Anmil provinciale – a rischio le professioni sanitarie, mentre i dati sugli infortuni risentono del periodo di lockdown. Grazie alle risorse che arriveranno per far fronte alla pandemia, dovremo aprire un tavolo per portare in azienda gli atleti dell’Anmil Sport Italia, dobbiamo pensare a creare nuovi posti di lavoro, attraverso un’opportuna formazione, loro sono i testimoni che fanno capire quanto sia importante investire in sicurezza. Il Comune di Pordenone per primo lo ha fatto creando un rapporto indissolubile, continuo con l’Anmil». «Questo rapporto che dura da molti anni – ha spiegato il sindaco Alessandro Ciriani – ha consentito di raggiungere grandi risultati per modificare, integrare normative, sensibilizzare le imprese e le scuole. Investire in sicurezza rende un’azienda più performante, concorrenziale».
L’INAIL
«L’Inail è vicino agli imprenditori – Carmen Labella, direttore Inail di Pordenone e Udine, si è riallacciata al discorso del sindaco – e a tutto il personale che si è distinto nell’emergenza lavorando incessantemente». Lo stesso Giorgio Siro Carniello, già dirigente medico dell’Azienda sanitaria ha auspicato una «nuova iniezione di oss, infermieri, medici e una nuova attenzione inclusiva realizzabile anche attraverso le attività sportive». «Non dobbiamo fermarci agli aspetti burocratici, ma premiare le aziende che investono in prevenzione, affinché diventi una cultura diffusa», ha auspicato Carlo Bolzonello, direttore del Dipartimento di prevenzione dell’Asfo. Silvano Pascolo, presidente dell’Unione artigiani ha portato la propria testimonianza ricordando l’importanza della prevenzione.
IL 2021
Il sindaco Ciriani ha passato il testimone del caschetto della sicurezza a Carlo Bolzonello, in rappresentanza del Comune di Fontanafredda, dove si terrà la prossima edizione (secondo le anticipazioni in un’azienda).

E già si è prenotato il consigliere Alessandro Zannese per portare a Fiume Veneto una futura edizione.

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