Lavoro. Crescono le assunzioni, ma nel Pordenonese boom di licenziamenti I dati delle province del Fvg

Domenica 2 Ottobre 2022 di Elisabetta Batic
Lavoro. Crescono le assunzioni, ma nel Pordenonese boom di licenziamenti
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Il Friuli Venezia Giulia supera nel primo semestre dell'anno i livelli precedenti al Covid sul fronte delle assunzioni registrandone 18.500 in più, stando ai numeri diffusi dal ricercatore dell'Ires Fvg Alessandro Russo che ha rielaborato dati Inps.

Nei primi sei mesi del 2022, dunque, il numero di assunzioni in regione nel settore privato (esclusi i lavoratori domestici e gli operai agricoli) è aumentato del 27,4% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso (da 67.500 a 86mila, circa 18.500 unità in più). La crescita ha riguardato tutte le principali tipologie contrattuali: particolarmente accentuata è stata quella per i rapporti a tempo indeterminato, che sono cresciuti di quasi il 50% rispetto al primo semestre 2021 (da 8.600 a 12.700). Bisogna comunque considerare che la prima parte dello scorso anno era ancora caratterizzata dalle restrizioni introdotte per fronteggiare l'emergenza sanitaria, che hanno penalizzato diversi settori, in particolare quello turistico e della ristorazione. Inoltre, i dati diffusi non fotografano ancora l'attuale clima di incertezza e le criticità che già si preannunciano per quanto concerne l'inflazione, la perdita di potere d'acquisto delle famiglie e la crisi energetica. Il numero complessivo di assunzioni registrato nei primi sei mesi dell'anno in Friuli Venezia Giulia è risultato comunque superiore (di oltre 7mila unità) anche a quello del primo semestre 2019, l'anno precedente alla pandemia.


TERRITORI
Trieste (+39%) e Udine (+29,5%) registrano gli incrementi maggiori mentre a Pordenone (+20,8%) e a Gorizia (+18,9%) gli aumenti sono comunque rilevanti, anche se inferiori. L'area isontina è quella dove l'aumento delle assunzioni a tempo indeterminato è stato più sostenuto (+58,4%). Russo nel suo report evidenzia che nella provincia giuliana si riscontra la percentuale più elevata di rapporti a termine (il 46,2% del totale nei primi sei mesi dell'anno), vista la spiccata vocazione terziaria del tessuto produttivo locale, mentre i contratti stagionali sono particolarmente diffusi nelle località turistiche delle province di Udine e Gorizia (in entrambi i casi danno conto di circa un quinto del totale). La provincia di Pordenone è infine quella dove sono più frequenti i rapporti di lavoro in somministrazione (30,1% del totale), alla luce della notevole specializzazione manifatturiera.


DIMISSIONI
Tra gennaio e giugno 2022, rivela ancora l'indagine dell'Ires Fvg, sono aumentate anche le interruzioni dei rapporti di lavoro (da 49mila a 68mila, quasi il 40% in più). Le dimissioni dei lavoratori sono sempre più diffuse e costituiscono la motivazione di gran lunga principale della conclusione dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato. Nel 2014 le dimissioni davano conto di poco meno della metà di tutte le cessazioni a tempo indeterminato mentre a partire dal 2021 la loro incidenza ha superato il 75% (75,7% nei primi sei mesi del 2022). In provincia di Pordenone nell'ultimo biennio questa incidenza ha superato l'80% ed è una tra le più elevate d'Italia assieme a tre province venete: Treviso, Vicenza e Belluno. Le cessazioni di natura economica hanno un peso sempre minore: da quasi il 40% nel 2014 a valori vicini al 10% nell'ultimo triennio, anche per effetto del blocco dei licenziamenti che era stato deciso dal Governo. É invece aumentato il peso dei licenziamenti disciplinari dei lavoratori a tempo indeterminato (dal 2,5% del totale nel 2014, all'attuale 6,1%).


PARTITE IVA
Il numero di aperture di partite Iva è diminuito del 21,8% rispetto al primo semestre 2022. L'area giuliana è l'unica che mostra un incremento (+6,9%). Il calo si è concentrato nella provincia di Gorizia (-68,9%), che l'anno scorso aveva registrato un anomalo aumento di aperture da parte di soggetti non residenti operanti nel commercio online.
 

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