Va all'inaugurazione di una pizzeria: latitante catturato dopo 5 anni

Giovedì 2 Luglio 2020
Latitante catturato dai carabinieri dopo 5 anni
BRUGNERA - Specializzato in furti nelle villette, Emanuel Lika 31 anni, albanese, dopo aver patteggiato nel 2014 quattro anni per venti colpi messi a segno nel giro di un mese, era evaso dagli arresti domiciliari. Era il 2015, si trovava in via Fusinato ad Aviano. Da quel momento di lui non si è più saputo nulla. Sabato sera è stato catturato a Tamai.
I carabinieri del Norm di Sacile lo hanno bloccato a bordo di una Mercedes di colore scuro, con a bordo altri cittadini di origine albanese, dopo che aveva partecipato all'inaugurazione della nuova pizzeria al taglio di Tamai, dove erano presenti molti suoi connazionali. I militari avevano le armi in pugno quando la macchina è stata bloccata. Lika è stato fatto scendere e immobilizzato. Ha esibito un passaporto con un nuovo cognome: Basha. È quello della moglie. Lo ha acquisito legittimamente, le leggi albanesi lo consentono. I prossimi accertamenti riguardano invece l'autenticità del passaporto.

È di sei anni il cumulo di pene che il 31enne deve scontare, tutte inflitte dal Tribunale di Treviso per vicende di furti in abitazione, dove entrava con la tecnica del foro negli infissi, di ricettazione e resistenza a pubblico ufficiale. Evaso dagli arresti domiciliari, era riuscito a far perdere le proprie tracce. Di lui non si era più saputo nulla fino a qualche giorno fa, quando gli investigatori del Nucleo operativo di Sacile lo hanno notato nella zona di Brugnera. Che fosse veramente lui, se n'è avuta certezza sabato sera, quando l'aliquota Radiomobile lo ha bloccato a Tamai.

Forse Lika sperava di non essere riconosciuto dai militari dell'Arma esibendo il passaporto con il nuovo cognome, quello della consorte, che abita a Brugnera. Ma una volta accompagnato in caserma a Sacile e sottoposto al fotosegnalamento, è emersa la sua vera identità. Nessun dubbio, era il mago dei furti con i fori negli infissi. Lika è stato arrestato sulla base di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica di Treviso. È stato accompagnato in carcere a Pordenone e successivamente, per motivi di sicurezza legati alla pandemia Covid-19, è stato trasferito nella casa circondariale di via Spalato a Udine. A difenderlo è l'avvocato Guido Galletti.
Ultimo aggiornamento: 3 Luglio, 11:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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