Ladri tentano il colpo in canonica: trovano la perpetua e se la danno a gambe

Mercoledì 10 Novembre 2021 di Nathalie Santin
Don Buso parroco di Zoppola

ZOPPOLA - Fin dai tempi di Alessandro Manzoni le canoniche attirano i malintenzionati: se nei Promessi sposi c’erano Tonio e Gervaso che entrando di soppiatto facevano spaventare a morte don Abbondio, ieri mattina, 9 novembre, in quel di Zoppola altri due non ancora identificati personaggi hanno provato a ripetere l’esperienza in quella della parrocchia retta da don Antonio Buso.

Non avendo miglior sorte, perché, fortunatamente, sono stati colti sul fatto. Con buona certezza però, non parevano lì per chiedere un permesso di matrimonio come Renzo e Lucia.

L’INTRUSIONE 
Martedì mattina a Zoppola si tiene il mercato, che attira numerosi abitanti del paese e dei comuni limitrofi. È un momento di ritrovo per i parrocchiani e per lo stesso don Antonio. Approfittando della lontananza del prete, una coppia di sconosciuti, «ben vestita e distinta, di mezza età», secondo la descrizione della perpetua presente in casa, si è avvicinata all’edificio e, superando la porta ad arco alla destra dell’ingresso principale, attraversando il cortile sul retro, ha raggiunto l’interno della canonica. Quell’ingresso, per un caso del destino, era rimasto aperto.

IL FACCIA A FACCIA
La colf del parroco, che stava stirando al pian terreno, a un certo punto ha portato la biancheria al primo piano e qui si è trovata di fronte, con gran sbigottimento, i due sconosciuti. Di fronte alla richiesta di che cosa stessero facendo in quel luogo, ovvero proprio nella camera di don Antonio, questi avrebbero risposto che erano suoi amici e che erano lì per fargli visita. «La risposta ha ovviamente insospettito la signora – spiega don Antonio Buso – la quale ha intimato loro di uscire ed eventualmente di raggiungermi al mercato, se proprio volevano incontrarmi. Non serve che dica che non mi hanno di certo raggiunto e che non li ho mai visti. I due se lo sono svignata rapidamente, questa volta direttamente dalla porta principale!».

LE TELECAMERE 
Entrati dal retro, fuggiti dalla porta degli ospiti illustri insomma, ignari di essere stati però ripresi dalle telecamere. «L’edificio, come anche la chiesa arcipretale, è servito da telecamere di controllo da alcuni anni. Abbiamo già subito furti – spiega don Antonio – e in tutte le occasioni le telecamere si sono rivelate preziose per registrare le immagini di quanto accaduto. Fatto sta che anche ieri siamo riusciti a inquadrare bene la coppia di ospiti inattesi nella mia canonica. I Carabinieri della stazione di Fiume Veneto, ai quali ho sporto denuncia, stanno lavorando per risalire alla loro identità». Se i due malintenzionati avessero letto attentamente il Manzoni saprebbero che in canonica non si ruba mai: ci sono sempre una perpetua o un sacrestano pronti a suonare le campane per avvertire la popolazione “che c’è il diavolo in casa”. 

L’ALLARME 
Al di là della letteratura, quel che è certo è che a Zoppola nelle ultime settimane c’è una recrudescenza di furti sia nei cortili delle abitazioni che all’interno delle case, anche in presenza dei proprietari. Refurtiva casuale, dalle biciclette trovate all’esterno ai gioielli reperiti in fretta, mentre il “palo” distrae gli inquilini. L’attenzione, dunque, deve restare alta.
Nathalie Santin
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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