Ambiente Servizi, l'addio al veleno di Gasparotto

Mercoledì 12 Maggio 2021 di Alberto Comisso
Isaia Gasparotto ha lasciato il vertice di Ambiente Servizi evitando una mozione di sfiducia

Isaia Gasparotto si è dimesso dalla presidenza di Ambiente Servizi. La notizia è trapelata nel tardo pomeriggio di ieri, al termine di una giornata frenetica che ha riservato non pochi colpi di scena. Dure la parole utilizzate al momento dell’uscita di scena: «Di fronte al clima velenoso creato dal sindaco di San Vito, Antonio Di Bisceglie, e discutibili personaggi esterni, dopo la mia contrarietà alla realizzazione dell’ampliamento della Kronospan, che potrebbe creare danni all’intero territorio dell’area Sanvitese, nell’intento di salvaguardare cittadini, dipendenti e l’azienda, che ho contribuito a costruire, facendola diventare una delle migliori a livello nazionale del settore, rassegno le mie dimissioni da presidente del Cda di Ambiente Servizi».
CLIMA DI VELENI
Parole dure, che testimoniano come il clima, ormai da tempo, fosse alquanto teso. Che per Gasparotto non tirasse aria buona, lo si era capito da giorni. Un epilogo quasi scontato, condizionato da una rivalità che lo aveva messo di fronte a Michelangelo Agrusti, presidente di Confindustria Alto Adriatico, e ad Antonio Di Bisceglie, sindaco di San Vito, il comune che detiene la percentuale più alta di quote in Ambiente Servizi. Gasparotto, 77 anni, ormai rassegnato al suo destino, ieri si è dimesso non senza utilizzare parole dure nei confronti del sindaco di San Vito. Ha anticipato i tempi e la decisione che sarebbe probabilmente arrivata oggi pomeriggio dall’assemblea dei sindaci, convocata a San Vito nell’auditorium del Centro civico. Se non fossero stati i primi cittadini a silurarlo, a farlo decadere sarebbero comunque stati tre membri del Cda di Ambiente Servizi che, ligi alle indicazioni dei partiti, si sarebbero dimessi. All’ormai ex presidente della società partecipata non è rimasto altro che farsi da parte.
In ogni caso era pronto un documento, già sottoscritto da alcuni sindaci (almeno quattro, ai quali se ne sarebbero poi aggiunti altri), con il quale si chiedevano le sue dimissioni. Si legge: “L’attuale presidente di Ambiente Servizi si è reso promotore e responsabile con le sue iniziative politiche, gestionali e amministrative di un’azione comportamentale complessiva lesiva dell’immagine della società partecipata dei comuni. Ha prodotto atti giudiziari nei confronti dei comuni soci, compromettendo il permanere degli stessi nella società. Ha assunto ancora iniziative compromettenti il ruolo della società, che esulano dagli indirizzi forniti dai comuni soci, ponendosi in aperto grave contrasto con essi”. Non è tutto: “Ha agito secondo una modalità gestionale afferente a un’impresa privata, laddove il rischio di impresa è in capo all’imprenditore e non già di una partecipata dei comuni, che non deve essere né esclusa né elusa, come avvenuto, dalle strategie aziendali così come il Consiglio di amministrazione”.
CASO KRONOSPAN
Il riferimento è, senza dubbio, al “caso” Kronospan quando Gasparotto, parlando in qualità di presidente di Ambiente Servizi e non di privato cittadino, ha espresso parere negativo sul suo ampliamento nella Zona industriale Ponterosso di San Vito: un’operazione da 250 milioni di euro.

Viene poi tirata in ballo la sua radiazione da Confindustria Alto Adriatico “per comportamenti lesivi della concorrenza, violandone lo statuto e il codice etico, tant’è che tale organizzazione ha richiesto alla società l’indicazione di un nuovo rappresentante di Ambiente Servizi” Insomma, motivazioni ritenute valide dai sindaci per “esprimere la sfiducia al presidente di Ambiente Servizi”. Lui, invece, ha anticipato i tempi rassegnando autonomamente le dimissioni. Con ieri si è chiusa un’epoca durata 20 anni.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci