Rischio inquinamento, prime firme contro l'ampliamento della Kronospan

Sabato 1 Maggio 2021 di Alberto Comisso
La raccolta firme in piazza a San Vito

SAN VITO - Mentre in piazza si raccoglievano le firme per chiedere la tutela dell’ambiente, una nota del Consorzio della Zipr, zona, dove è previsto l’ampliamento da 250 milioni dell’azienda kronospan, per la lavorazione di rifiuti legnosi, cerca di rasserenare gli animi e arginare «le pulsioni emotive». «Il Consorzio Ponte rosso - affermano il presidente Renato Mascherin e il Cda - oltre ad aver dato vita nel 2017 al progetto Apea (Area produttive ecologicamente attrezzata), tanto da considerarsi un unicum a livello nazionale per la vastità degli spazi destinati ad aree verdi, intende installare a breve una centrale per il rilevamento della qualità dell’aria e raccogliere tutti i dati acquisiti, attraverso un monitoraggio costante delle attività insediate».

Inoltre, premettendo «che per l’approvvigionamento e la distribuzione idrica è in fase di completamento il progetto preliminare dell’acquedotto, affidato a Lta», Mascherin ribadisce «che Kronospan è un’azienda solida, insediata alla Zipr dal 2008 con la quale il Consorzio ha collaborato con riscontri positivi. È impegnata ad ampliare le sue produzioni con impianti di nuova generazione per assicurare la tutela ambientale. È pronta ad effettuare un investimento di rilevanza eccezionale per la nostra Regione che prevede nuova occupazione. Ovviamente il tutto è subordinato al rilascio delle autorizzazioni da parte della Regione, ma il Consorzio, non mancherà di vigilare per gli aspetti di sua competenza». 


AMBIENTE SERVIZI
Sulla discesa in campo di Isaia Gasparotto, critico nei confronti dell’ampliamento, il presidente della Zipr commenta: «Il fatto che il legale rappresentante di una società partecipata dagli enti pubblici abbia fomentato in prima persona una campagna per ostacolare l’iniziativa di Kronospan desta molte perplessità, tanto più se si pensa che Ambiente servizi, che ha il suo stabilimento vicino a quello di Kronospan, sarebbe nelle condizioni ideali per instaurare una collaborazione fornendo le quantità di legno riciclato delle quali si trova a disporre. Considerato che attualmente per smaltire questo tipo di rifiuti deve corrispondere un prezzo a tonnellata e far compiere centinaia di chilometri ai suoi automezzi - evidenzia Mascherin - ne trarrebbe vantaggio in termini di costi, che gioverebbe anche ai Comuni soci».


LA DIFESA DELLA LEGA
Sulla questione interviene anche la Lega di San Vito: «Sono le perizie tecniche che dovranno sancire la sostenibilità e l’impatto ambientale di questo ampliamento. Di sicuro, in una situazione delicata come quella che si sta profilando - affermano Ernesto Zanet e Roberto Barel - screditare e cercare di isolare delle persone che avanzano delle perplessità, tra l’altro condivisibili, è un atteggiamento non degno di una società democratica. Siamo consci che sarebbe pura follia immaginare un futuro senza industria, ma non desideriamo un dominio della tecnologia con la perdita del ruolo centrale dell’uomo, della tutela del suo benessere e della sua salute. Come sempre noi della Lega siamo dalla parte della nostra gente e ne cureremo gli interessi primari: la salute in primis».


LA PETIZIONE 
Intanto ieri mattina la coalizione San Vito Civica, insieme al Comitato Abc, ha avviato in piazza del Popolo, durante il mercato cittadino, la raccolta firme per chiedere alla Regione di non autorizzare l’ampliamento, avviare un’inchiesta pubblica e la Vispa (Valutazione di impatto sanitario). Il bilancio, come confermato dal candidato a sindaco Alberto Bernava, può dirsi positivo: «Dalle 9.30 alle 12 – sottolinea – abbiamo raccolto oltre 245 firme e 154 solo dei residenti per avviare l’inchiesta pubblica. Meglio di così non poteva andare».

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