PORDENONE - L'ideologia fondamentalista di Ajhan Veapi aveva toccato persino la Coca Cola. Un prodotto «ebreo» che proprio Veapi aveva chiesto di eliminare dal Centro Islamico di Pordenone per sostituirlo con un'altra bevanda a base di semi di nigella. Una richiesta che col senno di poi assume un nuovo significato, non più limitato a degenerazioni di un eccessivo e distorto ossequio religioso. A ricostruire i segni della radicalizzazione di Veapi, il macedone che viveva a Tiezzo di Azzano Decimo, accusato di essere uno dei maggiori reclutatori jihadisti del Nordest, è uno dei giovani che frequentano la Moschea di Pordenone, poco più che ventenne. Eppure c'è stato un periodo in cui Ajhan Veapi era un ragazzo con tatuaggi, orecchino, che frequentava locali e vestiva in stile quasi punk. Adesso vestiva con la maglietta "I love my Prophet" e girava per Tiezzo con i pantaloni corti fino al polpaccio...
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