Interporto, ​controlli ai camionisti: alla guida anche 20 ore

Martedì 26 Ottobre 2021
Interporto, controlli ai camionisti: alla guida anche 20 ore

PORDENONE - Nella settimana appena trascorsa, presso il Polo Intermodale di Pordenone, gli Agenti della Polizia di Stato impegnati, in un servizio di controllo dei mezzi pesanti in occasione della campagna europea di sicurezza stradale Truck and Bus di ROADPOL hanno scoperto a guidare abitualmente oltre le ore di guida consentite un autista italiano dipendente di un'azienda nazionale di trasporto, il quale non rispettava minimamente le normative europee che regolano i tempi di guida e riposo degli autisti professionali desunte della scatola nera dei mezzi commerciali: il famigerato cronotachigrafo.
I poliziotti della Stradale di Pordenone, controllando i dati registrati dai dischi del cronotachigrafo degli ultimi 28 giorni, accertavano che il conducente per settimane non aveva rispettato i tempi di guida e di riposo imposti dalla normativa europea. Così facendo, aveva tutti i giorni, superato di molto i tempi massimi di guida e omesso le pause e i riposi giornalieri. Nei casi peggiori, il conducente aveva guidato addirittura per 20 ore (il limite massimo è di 10 ore) e riposato per sole 4 ore (il minimo è 9 ore) in una sola giornata. Messo di fronte all'evidenza delle infrazioni accertate, l'autista ha ammesso di aver commesso tutte le irregolarità. Il quadro sanzionatorio è realmente grave: il conducente ha collezionato così in un colpo solo il record di 88 sanzioni per un totale di uro 27.000,00. Sanzionata anche l'impresa di autotrasporti per cui lavorava, alla quale sarà pure segnalata al competente Ufficio provinciale del Lavoro.
Vicende come questa dimostrano come questi controlli hanno molteplici finalità: dalla tutela della sicurezza dei lavoratori mobili e alla regolarità del mercato dell'autotrasporto ma, soprattutto alla sicurezza della circolazione stradale e dell'incolumità pubblica.

La Polizia Stradale è sempre scrupolosa nello svolgere tali controlli in quanto alterare le risultanze del tachigrafo significa permettere a conducenti privi di senso di responsabilità di percorrere centinaia di chilometri e di trascorrere decine di ore a bordo di veicoli la cui massa può superare le 40 tonnellate in condizioni psico-fisiche a dir poco precarie.

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