​Allarme influenza: due pazienti gravi e ospedale al collasso

Giovedì 31 Gennaio 2019 di Alberto Comisso
Allarme influenza: due pazienti gravi e ospedale al collasso
PORDENONE - È salito a ottanta il numero delle persone che hanno contratto l'influenza del tipo H1N1, quello più pericoloso che ha già fatto nuna vittima in provincia. Dopo il decesso di Liborio Riggi, il 68enne originario di Caltanissetta ma residente in comune a Zoppola morto il 13 gennaio per le complicanze (ad un quadro clinico già complesso) dovute proprio alla 'suina'', l'attenzione all'ospedale Santa Maria degli Angeli è alta. 
DUE GRAVIAltre due persone sono state ricoverate in gravi condizioni: si tratta di una 82enne, accolta nel reparto di terapia intensiva (la prognosi è riservata), e di un 72enne che si trova in Medicina d'urgenza. Le sue condizioni sono serie ma, secondo i medici, almeno in questo caso, stanno migliorando. L'uomo in ogni caso è costantemente monitorato. 

IL VIRUSIl virus, che ha contagiato la maggior parte delle persone, è l'N1H1. Pochi i casi di AH3, quelli del ceppo B, che erano andati per la maggiore nel corso della passata stagione, sono invece pressoché nulli. Degli 80 pazienti contagiati dal virus dell'influenza, soltanto una minima parte si era sottoposto a vaccinazione. Massimo Crapis, responsabile dell'Unità operativa delle malattie infettive dell'Azienda sanitaria 5 del Friuli Occidentale, è chiaro. «Non siamo ancora giunti nella fase del picco dell'influenza, che è previsto per l'inizio di febbraio. E' logico attendersi, dunque, che da qui ai prossimi giorni ci sarà un'altra ondata di ricoveri ospedalieri o, comunque, di casi certificati di influenza del virus H1N1». A proposito di vaccinazioni, i primi dati che riguardano il Friuli Venezia Giulia sono tutt'altro che positivi. Degli over 65, ovvero i pazienti maggiormente esposti a complicanze in seguito ad un attacco influenzale, soltanto il 55 per cento è ricorso al vaccino. Va leggermente meglio nella Destra Tagliamento dove la percentuale si attesta attorno al 58 per cento: «È comunque ancora troppo bassa allarga le braccia Crapis dal momento che le nostre aspettative erano quelle di arrivare almeno al 75 per cento. È un dato preoccupante che dimostra ancora una volta come sia radicata una certa disaffezione nei confronti della pratica vaccinale. Episodi come il decesso del 68enne dovrebbero far riflettere sull'importanza della prevenzione, così da scuotere maggiormente le coscienze. Le terapie antinfluenzali possono dare qualche beneficio ma non è detto che venga raggiunto il risultato sperato». 
OSPEDALIIntanto gli ospedali della Destra Tagliamento sono quasi al collasso ma, almeno per adesso, il piano per la gestione delle emergenze (sotto il profilo della gestione del numero dei posti letto) adottato dell'Azienda sanitaria sta funzionando. «Quasi tutti i reparti evidenzia il direttore sanitario Giuseppe Sclippa sono al completo. Tuttavia, almeno per ora, non siamo costretti a fare i salti mortali per trovare un posto letto disponibile. Esiste infatti un equilibrio quasi perfetto tra pazienti dimessi e quelli che, invece, devono essere ricoverati. Ovviamente, qualora dovessimo trovarci di fronte a situazioni numericamente più complesse, giocheremo sulle dimissioni più spinte e, soluzione drastica, rinvieremo gli interventi chirurgici già programmati. Sino a quando la situazione non sarà migliorata. Senza dimenticare poi le eventuali richieste che potremmo avanzare nei confronti di altre strutture sanitarie, come per esempio il Policlinico San Giorgio». I reparti di Medicina d'urgenza e generale (102 posti) sono al completo e, per questo, sono stati messi a disposizione altri quindici posti (fuori reparto). Anche la Pneumologia è al collasso: i 34 posti letto disponibili sono esauriti e, per questo, i nuovi ricoverati sono stati smistati tra l'Ortopedia e la Chirurgia. Non va meglio in Pediatria: i reparti di Pordenone e San Vito sono stati letteralmente invasi. Il virus non ha risparmiato i bambini.
 
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