La tragedia di Porcia, i genitori di Giovanni Zanier: «Amava la vita, ha cenato con noi e lo abbiamo perso. Ora giustizia»

Lunedì 22 Agosto 2022 di Marco Agrusti
La tragedia di Porcia, i genitori di Giovanni Zanier: «Amava la vita, ha cenato con noi e lo abbiamo perso. Ora giustizia»
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PORCIA - Le solite raccomandazioni. «Stai attento». E il pensiero che fa dormire con un occhio aperto e uno chiuso tutti i genitori del mondo quando un figlio adolescente è ancora fuori casa in piena notte. Poi una chiamata, sono gli amici di Giovanni. Le peggiori paure che diventano vere. «Siamo corsi in ospedale, lo abbiamo visto e accarezzato. Ma non c’era già più». Il cuore di Giovanni Zanier aveva già smesso di battere quando papà Sergio e mamma Barbara sono arrivati al Santa Maria degli Angeli. «Volevo dirgli che lo sarei andata a prendere io - sospira tra le lacrime la madre Barbara Scandella -, ma sapeva che stavo in apprensione e non voleva farmi rimanere in pensiero.

Sarebbe tornato da solo. A piedi. Lo faceva spesso. Ora siamo vuoti, nessuno ce lo ridarà».

Lacrime e rabbia

Il vuoto è quello che può sentire sulla pelle solo un genitore che perde un figlio. «Non capiamo nemmeno dove siamo, sembra tutto finto», continuano a ripetere Sergio e Barbara. Nessuna sorpresa se nel marasma dei sentimenti trovi spazio anche la rabbia. «Non sappiamo ancora cosa sia successo veramente - la voce di Barbara riprende vigore - e ci fidiamo di chi sta compiendo le indagini. Potrei perdonare solamente se si fosse trattato di un malore. In altri casi chiederei giustizia. Giustizia severa. Nessuno in ogni caso mi ridarà il mio Giovanni».

Le ultime ore

La solita pizza del sabato, poi via a prendere la porta per uscire. Ogni 15enne fa così. «Giovanni aveva cenato a casa con noi - racconta mamma Barbara -, poi è uscito per andare in centro a Pordenone». Da via Vallona, dove vive la famiglia Zanier, sono quattro passi. «A una certa ora - prosegue la madre - mi ha chiamato, chiedendomi di accompagnarlo in macchina al Papi di Roveredo. Erano circa le 22.30. Gli ho proposto di andare in bicicletta, ma lui mi ha risposto che uno dei suoi amici la bicicletta non ce l’aveva. Allora ho portato Giovanni e altri due ragazzi verso la discoteca». Gli stessi due giovani che poche ore dopo avrebbero visto in prima persona la tragedia. «L’ho lasciato al Papi e ci siamo salutati». Nella discoteca di Roveredo c’era il ritorno di #WeLoveReggaeton, una serata dedicata alla musica che amava anche Giovanni.

Giovanni, il ricordo dei genitori

«Gli piacevano la vita, gli piacevano le ragazze. Era un concentrato delle qualità migliori che si possano richiedere», dice disperato papà Sergio. Giovanni aveva un profilo su Tik Tok, il social della sua generazione. Brevi video con gli amici, qualche frase dedicata evidentemente ad una ragazza conosciuta da poco. «Si era appassionato alla pratica del parkour (disciplina urbana per eccellenza, fatta di salti e capriole tra gli arredi di una città, ndr) ed era un “mago” con la tecnologia. Ogni volta che avevo un problema con il mio cellulare lui me lo risolveva. L’altra sua grande passione era la musica. Per questo ultimamente girava con una compagnia in discoteca. Gli avevo appena comprato le scarpe nuove (sfoggiate su Tik Tok) e una cintura. Era contentissimo. Sabato prossimo saremmo stati a Gardaland, ce lo chiedeva da tre anni e l’avevamo finalmente accontentato». Giovanni Zanier frequentava la scuola secondaria di primo grado all’Istituto comprensivo Pordenone Centro, dove aveva anche terminato le elementari.

Ieri pomeriggio il vicesindaco di Pordenone, Emanuele Loperfido, ha portato alla famiglia Zanier le condoglianze del Comune. «Questo giorno - ha detto il sindaco Ciriani - è quello della disperazione e del dolore incolmabile. Chiediamo che siano appurate le cause dell’incidente e che nel caso chi ha sbagliato paghi a norma di legge». «Tutto il personale della scuola - ha scritto Daniela Reina, dirigente del Comprensivo Pn Centro - si stringe al dolore della famiglia. Una giovane vita spezzata in maniera così improvvisa, possiamo solo immaginare lo strazio». Infine un ultimo messaggio corre su Instagram. Lo scrive un amico che aveva salutato Giovanni al Papi poco prima della tragedia. «Mi ricordo il tuo “notte”, mi mancherai un casino»

Ultimo aggiornamento: 08:50 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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