PASIAN DI PRATO - Cosa sia successo in quella stanza da dove è partito il fuoco che in un lampo ha divorato due piani della palazzina di Pasian di Prato nessuno ancora lo sa con esattezza. O meglio, nessuno vuole sbilanciarsi a fare ipotesi. Da quanto si è appreso una prima relazione i vigili del fuoco l’avrebbero già redatta e consegnata al sostituto Procuratore della Repubblica che sta seguendo il caso. Non è da escludere, però, che vengano chiesti ulteriori approfondimenti. Per ora non trapela nulla se non una frase sibillina detta da uno degli inquirenti: ne sapremo sicuramente di più una volta ascoltati i ragazzi della comunità.
I GIOVANI
Da quanto si è appreso la Procura di Udine avrebbe già iniziato ad sentire i minorenni non accompagnanti che l’altra notte erano ospiti della cooperativa Aedis, nella palazzina di Pasian di Prato che ha preso fuoco.
LA PALAZZINA
A Pasian di Prato in via Campoformido c’è la palazzina che ospitava i minori non accompagnanti e che è andata a fuoco. L’immobile era in ottime condizioni. Anzi, era stato ristrutturato nel 2016, compreso l’impianto elettrico. La cooperativa sociale Aedis, presieduta da Michele Lisco che gestisce la casa di accoglienza di Pasian di Prato, aveva già avuto circa un mese fa nella sede di Povoletto la “visita” del Nas che aveva trovato carenze igienico sanitarie e un numero eccessivo di presenze. La struttura era stata ammonita e c’era stata la richiesta di adeguarsi subito. Cosa che è stata fatta. Il segnale arrivato da Povoletto, però, deve aver indotto il sindaco di Pasian di Prato, Andrea Pozzo a fare verifiche costanti sul numero di minori presenti nella palazzina di Pasian di Prato. «Quando è accaduta la disgrazia - spiega il sindaco il numero delle presenze era regolare. Resta il fatto che come Comune noi abbiamo visionato e autorizzato la situazione della palazzina da un punto di vista dell’abitabilità. In realtà - va avanti - quella era una struttura ricettiva, come un albergo, con tutte le norme di sicurezza che ci devono essere in questi casi. Anzi, ancora di più trattandosi di ospitalità di minori. Toccherà alla Magistratura verificare se le norme erano rispettate. Posso aggiungere che il sito era praticamente nuovo. Ironia della sorte la Regione sta modificando le regole per l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati e proprio il 5 gennaio - conclude il sindaco - avremmo dovuto incontrarci con la Regione su questo argomento».
LE CAUSE
Allo stato non si esclude nulla, dal corto circuito sino alla sigaretta spenta male. Al vaglio però anche l’ipotesi che il fuoco possa non essere stato accidentale. Per questo i racconti dei ragazzi potrebbero essere determinanti. Se da un lato, infatti, è vero che si tratta di ragazzi che vogliono cambiare la propria vita in meglio, pare essere altrettanto vero che nei giorni scorsi qualcuno di loro era stato sorpreso sul tetto della palazzina. A fare cosa?
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