La dura sfida contro il fuoco che da giorni divora le montagne friulane

Sabato 23 Luglio 2022 di Redazione
Un Canadair si rifornisce di acqua nel lago di Cavazzo

UDINE - È una sfida senza respiro contro i roghi che stanno distruggendo i boschi del Friuli Venezia Giulia, minacciando paesi e infrastrutture. Secondo una stima del sistema di Protezione civile della Slovenia, sono 2 mila gli ettari già andati distrutti tra sottobosco, pini e bosco nell’area transfrontaliera, con un fronte che si estende per diversi chilometri.

Solo nei pressi di Monfalcone, sono circa 570 gli ettari andati a fuoco, mentre sono circa 700 gli operatori di squadre dei vigili del fuoco e volontari sloveni attivati anche dal resto del Paese. E 500 sul fronte italiano.

MINACCIA

Attualmente quello più minaccioso rimane l’incendio divampato mercoledì in Val Resia, in località Povici, nel comune di Resiutta, in ingresso vallata, in prossimità del versante sinistro della ex provinciale 42 che conduce nel capoluogo. Le lingue di fuoco si sono fatte rapidamente strada fino a raggiungere la vetta del monte Staulizza, a quota 800 metri, prendendo forza dalla località di Stavoli Ruschis, per una estensione di oltre 40 ettari. Il fuoco ieri è arrivato a circa 50 metri dalle abitazioni che ci sono sulla sommità della località; per tutta la giornata ci sono stati gli interventi di due canadair e dell’elicottero della protezione civile regionale che hanno scaricato dal cielo l’acqua pescata tra il lago di Cavazzo e i vasconi allestiti sul rio Resia ma il vento non ha aiutato e la lingua del fronte si è ancora allargata anche se meno velocemente. «Il tantissimo fumo rende difficile capire puntualmente i vari fronti – ha spiegato il sindaco di Resiutta Francesco Nesich -. Il rogo si sta spostando verso Chiusaforte, ma al momento la statale 13 Pontebbana si può percorrere in sicurezza, mentre la provinciale della Val Resia è chiusa perché frequentemente cadono massi. Al momento il Colle del Calvario e la sua chiesetta sono in sicurezza». Parallelamente da terra volontari di protezione civile, vigili del fuoco e antincendio boschivo del corpo forestale hanno operato per evitare che le fiamme arrivassero alle infrastrutture di comunicazione e per la realizzazione di una pista forestale – dovrebbe essere pronta per oggi - lungo il greto del torrente Resia, già utilizzata in passato per questo tipo di emergenze (già nel 2003 la comunità resiana rimase per una settimana in isolamento) e anche in quell’occasione, come oggi, era impercorribile l’alternativa della strada di Sella Carnizza verso Uccea.

L’ALTRA TRINCEA

Sul Carso l’incendio è ancora in espansione verso la Slovenia nell’area di Merna, mentre in Italia è abbastanza sotto controllo. Si segnalano diversi focolai bassi, ma la situazione è migliore di quella di mercoledì. Ancora presente tanto fumo e la presenza di ordigni bellici continua a rendere pericolose le operazioni, con bombe risalenti alla Grande guerra che riemergono dal suolo o che scoppiano a causa delle alte temperature.  Riaperto da ieri anche il tratto dell’autostrada A4 tra Sistiana e Redipuglia, in direzione Venezia, il che ha permesso alla circolazione di scorrere regolarmente su tutta la rete di Autovie Venete, anche in vista dell’esodo turistico previsto per oggi. Sul fronte ferroviario è ripreso alle 10 di ieri mattina il traffico ferroviario sul tratto Monfalcone-Bivio D’Aurisina, comune alle linee Udine e Venezia-Trieste, sospeso dalle 10.15 del 19 luglio. È stata infatti ripristinata completamente l’infrastruttura ferroviaria, rimasta pesantemente danneggiata dal fuoco. I lavori hanno visto impegnati ininterrottamente circa 100 tecnici di Rete Ferroviaria Italiana e delle ditte appaltatrici, durante il corso del tardo pomeriggio di ieri e di tutta la notte. Ammontano a circa 320mila euro i danni subiti dall’infrastruttura ferroviaria su cinque chilometri di linea a doppio binario, interessati in particolare cavi elettrici e in fibra ottica.

RISORSE

In relazione allo stato di emergenza motivato dagli incendi boschivi, il vicegovernatore Riccardo Riccardi ha firmato ieri un decreto per un ulteriore impegno di spesa pari a 838mila euro a carico del Fondo regionale per la protezione civile. Serviranno alla messa in sicurezza dei versanti posti a monte delle viabilità per mitigare il rischio di cadute di massi. Contemporaneamente vanno realizzati percorsi alternativi di collegamento con i nuclei abitati isolati dagli incendi, oltre che provvedere al taglio della vegetazione instabile che potrebbe cadere sulle carreggiate. Infine si sosterranno le spese per coprire il prestito di un elicottero da parte della Provincia autonoma di Trento.

Ultimo aggiornamento: 24 Luglio, 10:05 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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