Mgm cerca l'erede di Bargagni, morto in azienda mentre tentava di riparare il tetto del capannone

Venerdì 28 Gennaio 2022 di Cristina Antonutti
L'imprenditore Franco Bargagni

MEDUNO - La fabbrica era la sua vita, gli operai la sua famiglia. E sono loro, adesso, a fare quadrato affinché la Mgm Srl di via Monteli 2 a Meduno, fondata dall’imprenditore Franco Bargagni, deceduto lo scorso ottobre, abbia qualcuno che le assicuri un futuro. L’operazione passerà attraverso un concordato preventivo, per il quale l’avvocato Roberto Casucci ha già presentato istanza in Tribunale ottenendo la nomina di un commissario giudiziale, Maurizio Democrico, e un termine (25 maggio) per la presentazione di una proposta di pian. Nel frattempo si cerca qualcuno che possa traghettare l’azienda verso il futuro che le spetta. Bargagni, infatti, socio e amministratore unico dell’azienda, non aveva eredi diretti.

Gli unici parenti sono anziani, non hanno ancora accettato l’eredità e al momento non vi è ancora un erede designato. 

L’AZIENDA
Bargagni è morto lo scorso 10 ottobre, nel giorno in cui l’Anmil commemorava le vittime sul lavoro. Precipitò da un’altezza di 7 metri mentre verificava una perdita d’acqua sul tetto del capannone della Carmo, in via Ponte Giulio a Maniago. Era una cosa che non avrebbe mai dovuto fare, ma lui era così, provvedeva personalmente anche alle piccole riparazioni. E poco importava se era una giornata festiva. A trovarlo, l’indomani mattina, furono proprio i suoi operai. Da quel momento l’azienda ha rischiato la paralisi.

È stato l’avvocato Casucci a chiedere al Tribunale la nomina di un curatore dell’eredità giacente, individuato nel commercialista Francesco di Mastromatteo. È stato nominato anche un nuovo amministratore, individuato in Massimo Vivaldo, detentore del 10% delle quote della società. Casucci parla di un comportamento «esemplare» da parte del 32 dipendenti della società: «Erano la sua famiglia, non ha mai licenziato nessuno e non ha mai messo nessuno in cassa integrazione. Dobbiamo trovare una soluzione al più presto. Il primo passo è stata la nomina dell’amministratore, adesso serve un imprenditore o un pool di aziende che si occupino di Mgm».

L’ATTIVITÀ
Casucci sottolinea come i clienti e commesse siano salvi: «È tutto impostato». I problemi economici sono legati ad alcuni debiti importanti con i fornitori delle materie prime, situazione risolvibile proprio attraverso la procedura concorsuale. La Mgm tra ottobre e gennaio ha lavorato con il supporto dei suoi principali clienti (si tratta di multinazionali importanti), che si sono sostituiti ai fornitori per le materie prime. Il motivo è semplice. La Mgm produce qualcosa come 700/800mila tubazioni per compressori ermetici a settimana. Si tratta dei tubicini di rame che vengono utilizzati nei frigoriferi e che rappresentano un’eccellenza per l’azienda di Meduno. Non ci sono altri fornitori per i produttori di frigoriferi, se non in Cina. Sempre lavorando il rame o con prodotti misto Inox realizzano anche scambiatori per caldaie.

I TEMPI
I tempi sono stretti, anche se il Tribunale ha fissato la prima udienza a maggio. Vivaldo e i 32 operai - tutti residenti nel Maniaghese e nello Spilimberghese - stanno dando continuità all’azienda seguendo il solco tracciato da Bargagni. I tre professionisti che stanno seguendo la delicata fase aziendale si sono già messi in moto, l’obiettivo è trovare un imprenditore che raccolga il testimone lasciato dal fondatore del Gruppo Mgm. A meno che i parenti - zii e cugini - non decidano di accettare l’eredità.

Ultimo aggiornamento: 29 Gennaio, 11:13 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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