Guerra e paura del nucleare, la Regione Friuli Vg chiede alle farmacie le scorte di iodio: ecco a cosa serve

Domenica 6 Marzo 2022 di Marco Agrusti
La centrale ucraina di Zaporizhzhia

Se non ci fosse un atto ufficiale, si ricondurrebbe il tutto a un effetto collaterale della psicosi. Invece, nella territorio che nel 1986 fu toccata più delle altre dalla nube radioattiva di Cernobyl, questo atto formale c’è. La Regione, infatti, ha chiesto alle farmacie (attraverso l’Ordine professionale) una ricognizione generale delle scorte di Iodio stabile, non radioattivo. «La nostra risposta - ha precisato il presidente udinese dell’Ordine dei farmacisti - dovrà arrivare entro lunedì». Cioè domani. «Non c’è un problema di forniture», precisano sempre i vertici delle farmacie. È il primo effetto pratico sul territorio dei combattimenti che hanno interessato la centrale nucleare di Zaporizhzhia, in Ucraina.

Nessuna fuoriuscita di materiale radioattivo, ha confermato l’Agenzia internazionale per l’energia atomica. Ma l’allarme è suonato in tutta Europa. Il secondo effetto è figlio della psicosi: anche nelle farmacie del Friuli Venezia Giulia, infatti, si è scatenata la corsa allo iodio stabile anti-radiazioni, con diverse richieste in pochi giorni. 


LA CAUTELA


La decisione della Regione di effettuare una ricognizione delle scorte di iodio è motivata dalla pura precauzione. Un conflitto imprevedibile può causare effetti imprevedibili. Lo iodio stabile - nella maggior parte dei casi da assumere in una soluzione, alternativamente in pastiglie - dev’essere somministrato in caso di esposizione alle radiazioni con l’obiettivo di saturare la tiroide, chiudendo così la porta allo iodio radioattivo che si potrebbe sprigionare in caso di incidente in una centrale nucleare. 


IL PANICO


È bastata una notte di paura - quella tra giovedì e venerdì - a più di duemila chilometri di distanza dal confine del Fvg - per scatenare una reazione incontrollata. «Stiamo notando anche noi - ha spiegato sempre Degrassi - un aumento improvviso delle richieste di iodio nelle nostre farmacie. Si tratta di persone spaventate che pensano di mettersi al sicuro in questo modo». Ma non è così, per un motivo molto semplice: «Solamente in caso di emergenza sanitaria - ha proseguito Degrassi - lo iodio può essere somministrato senza una ricetta medica. E al momento per fortuna non è in corso alcuna emergenza». Solamente in caso di esposizione diretta o indiretta alle radiazioni, quindi, un paziente - supportato dal proprio medico curante - può richiedere lo iodio in farmacia dopo aver presentato la ricetta. 


MONITORAGGIO


Sempre dopo il combattimento militare vicino alla centrale ucraina di Zaporizhzhia (la più grande d’Europa, ora in mano alle forze russe), l’Arpa ha aumentato sensibilmente la frequenza dei monitoraggi in regione, utilizzando le quattro centraline presenti sul territorio, tra le quali una a Udine e una a Pordenone. Ora le misurazioni vengono effettuate addirittura ogni dieci minuti. Gli esperti, però, sottolineano come in nessun caso, negli ultimi giorni, si sia mai verificato uno sforamento dei limiti di sicurezza per quanto riguarda le radiazioni nella nostra regione. 

Ultimo aggiornamento: 7 Marzo, 10:14 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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