«No al Putin, no alla Nato», protesta dei pacifisti alla base Usaf di Aviano

Lunedì 20 Giugno 2022 di Lara Zani
La protesta ad Aviano
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AVIANO  - Circa 150 persone, arrivate per lo più dalla regione, in marcia verso la Base Usaf di Aviano “contro guerre, riarmo ed eserciti”. «Meno di quello che avremmo voluto, ma sicuramente più di quello che vogliono loro», per Stefano Raspa, del Circolo “Emiliano Zapata”, il cui striscione “Sabbia, non olio nel motore del militarismo” apriva il corteo organizzato dal Coordinamento regionale libertario.

I manifestanti si sono ritrovato alle 16.30 nel parcheggio dell’ex Ovvio, a Roveredo, e poco dopo le 17 si sono mossi in direzione della Base Usaf. In testa un trattore con slogan come “Fûr dal Friul” e “Mirikani jativinni”, ma nel mirino ci sono un po’ tutti, come spiegano ripassando quello che chiamano “l’abc dell’antimilitarismo”.

LE PAROLE

«Il nostro compito è quello di smantellare gli Stati e smilitarizzare la nostra società. Questa manifestazione nasce per condannare l’ennesima aggressione armata, quella della Russia imperialista nei confronti di un Paese che ne faceva parte, ma non ci facciamo intortare dalle propagande che vogliono che ci siano guerre giuste e guerre ingiuste condanniamo Putin e condanniamo la Nato. Non ci lasciamo ingannare dai tentativi di rendere la guerra un tifo da stadio. Partiamo da questo posto come abbiamo fatto per decenni, contro questa installazione di morte e anche contro l’aeroporto “Pagliano e Gori”. Noi non vogliamo eserciti e non vogliamo guerre”. I cartelli spaziano da “Non ci sono poteri buoni” a “Patriarcato & capitale alleanza criminale”, dall’interrogativo “Crescerà verde il grano là dove il sangue è penetrato come pioggia” a “Il corpo delle donne non è bottino di guerra”, e spunta anche uno striscione “No Tav”. Dall’ironia dei sei manifesti con le immagini di Putin, della Nato, di Zelenski, Biden, Draghi ed Erdogan affiancati a comporre la scritta “Vonde!” alla contestazione più violenta di “Nato per uccidere” e “Uccidi il tuo leader”. Le questioni in campo, illustrate nei volantini, sono diverse. C’è, innanzitutto, la “condanna senza se e senza ma” dell’aggressione e dell’invasione armata del Governo putiniano all’Ucraina, ma sottolineando anche “il problema del neonazismo in Ucraina e il problema dell’oppressione delle popolazioni russofone del Donbass” che però per la Federazione russa sarebbero “solo pretesti per giustificare una logica espansionista che quantomeno vorrebbe arrivare fino a Odessa e alla Transnitria, in Moldavia”. Ma c’è anche la condanna dell’”imperialismo occidentale sotto l’egida della Nato”, considerato “da sempre quello più aggressivo”. E poi ancora il tema delle spese militari, la Base di Aviano che fa del nostro territorio “da sempre un obiettivo sensibile in relazione a una possibile escalation di guerra nucleare come quella paventata da Putin”, il militarismo nella regione Friuli Venezia Giulia come “una piaga mai guarita” e l’appello finale “alla diserzione, al signornò a tutti gli eserciti, alle lavoratrici e ai lavoratori, perché si impegnino in uno sciopero generale, generalizzato e internazionale contro tutte le guerre, per fermare l’escalation guerrafondaia dei rispettivi Governi”. Dal parcheggio, il corteo ha sfilato in direzione dell’ingresso nord della Base, facendo diverse tappe, di volta in volta per ascoltare in collegamento le testimonianze di altri comitati antimilitaristi che operano in altre regioni d’Italia, la Sardegna, la Sicilia e la Toscana, nelle quali si trovano altre basi americane. Una fermata per parlare di antimilitarismo anche davanti all’ingresso del “Pagliano e Gori” e infine l’arrivo nell’area antistante la Base che da decenni ha accolto tante manifestazioni. Qui l’evento è proseguito fra musica e interventi.

Ultimo aggiornamento: 18:19 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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