Green pass, il giorno della verità: aziende per la linea dura, controlli al 100% e pugno duro

Venerdì 15 Ottobre 2021 di Marco Agrusti
Un operaio al lavoro
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Nei giorni dello scontro (nella maggior parte dei casi solo ideologico e di principi), prevale la linea dura. Fabbriche, imprese, bar, ristoranti, attività commerciali: tutti d’accordo, almeno all’inizio si controllerà il 100 per cento dei dipendenti. Niente controlli a campione, almeno per adesso. Ma verifiche a tappeto, uno per uno, all’inizio di ogni turno. E chi non mostrerà il Green pass rimarrà fuori, senza sconti. 
Intanto in provincia di Udine due grandi aziende si trovano già oggi di fronte agli scioperi, gli unici due della regione se si eccettuano le proteste dei portuali a Trieste di cui si parla nel fascicolo nazionale del giornale. 


IL QUADRO


Tolleranza zero. È la linea delle imprese. Di tutte le imprese, dalla metalmeccanica al commercio. Il decreto del governo prevede anche la possibilità di effettuare verifiche a campione sul personale dipendente, ma la linea - sia in provincia di Udine che a Pordenone - per ora è quella del rigore. I primi giorni, insomma, saranno i più complicati. Il controllo del 100 per cento dei lavoratori richiederà molto tempo e ci potranno essere tensioni all’ingresso delle aziende, nonché ritardi anche significativi. Ma la strada ormai è tracciata. 
Solamente dalla prossima settimana, quando il Green pass obbligatorio sarà ormai “passato in giudicato”, si passerà alle verifiche a campione, con tutti i rischi del caso.


POCA CHIAREZZA


Ci saranno controlli esterni? Se si, chi li effettuerà? Domande ancora senza una risposta, nonostante il tempo sia ormai scaduto.

Non sono pochi, nelle ultime ore, gli imprenditori che si rivolgono alle forze dell’ordine alla ricerca di chiarimenti in merito ai controlli e all’eventualità di trovarsi di fronte a un lavoratore non vaccinato e senza tampone. 


ALLERTA


Dal mondo del commercio, invece, arriva un altro allarme, sempre relativo ai controlli da effettuare all’inizio di ogni turno. «Noi abbiamo mandato a tutti gli associati una circolare che spiega le procedure - ha detto Alberto Marchiori dell’Ascom pordenonese - ma il rischio che qualcuno non controlli è concreto». Sulla stessa linea Fabio Cadamuro della Fipe: «Temiamo che ognuno vada per la sua strada». 


AGITAZIONE


Intanto oggi il Friuli Venezia Giulia non dovrà fare i conti solo con i picchetti dei portuali e le manifestazioni no-vax di Udine e Sacile, ma anche con quattro scioperi indetti dalla Fiom. Gli operai, infatti, incroceranno le braccia alla Danieli (due giorni, oggi e domani) all’Abs di Pozzuolo, alla Gruppo Cividale di Feletto Umberto e alle Ferriere Nord di Osoppo, gruppo Pittini. La sigla sindacale dei metalmeccanici chiede tamponi per tutti. Non solo per chi non possiede la vaccinazione ma anche per i dipendenti immunizzati. «E senza costi a loro carico» dichiara il segretario regionale Maurizio Marcon, Accordo invece alla Lima di San Daniele, dove la proprietà pagherà un mese di tamponi ai dipendenti. I sindacati sono impegnati alla ricerca di altre intese locali. 

Ultimo aggiornamento: 16:57 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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