Giro d'Italia, sfida in quota Carapaz-Hindley dalla Slovenia a Castelmonte

Almeida fuori per Covid, corsa apertissima. Garzelli avverte: "Attenti alla salita del Kolovrat"

Venerdì 27 Maggio 2022 di Massimo Bolognini
La maglia rosa Carapaz e Hindley, secondo a soli tre secondi di distacco

TREVISO - Al romanzo rosa si aggiunge un nuovo capitolo. Quello che verrà scritto sulle strade friulane con secondo sconfinamento consecutivo in due edizioni in Slovenia, la terra della nuovelle vouge dei campioni che porta i nomi di Roglic e Pogacar. Dopo aver rifiatato ieri, si fa per dire, nella Borgo Valsugana-Treviso che ha premiato il coraggio di quattro bucanieri, che hanno scongiurato lo scontato volatone a ranghi compatti, si torna quindi a salire. Tappa impegnativa e di media montagna, la 19. con partenza dalla costa friulana a Marano Lagunare per poi risalire la pianura e arrampicarsi sulle Prealpi Giulie. Si entra in Slovenia dal Valico di Uccea che porta direttamente a Caporetto. Segue una intensa salita sul Monte Kolovrat, oltre il quale attraverso un lungo falsopiano si rientra in Italia per concludere la tappa lungo l'ascesa del Santuario di Castelmonte. La distanza torna a farsi interessante con i suoi 178 km.

Il Santuario è molto caro a Franco Pellizotti, ex tricolore e maglia rosa, oggi in ammiraglia alla guida della Bahrain che punta alla vittoria finale con Landa. Quando la mamma chiudeva il bar di Bibione a fine stagione la famiglia Pellizotti andava sempre in pellegrinaggio proprio a Castelmonte. Uscito ieri di scena Almeida per Covid la corsa è apertissima: dal leader Carapaz (Ineos) a Hindley (Bora) che lo bracca a 3 con Landa (Bahrain) a 1'05 tutto può ancora succedere.


LA TATTICA
«Prevedo giochi tattici molto interessanti - dice Stefano Garzelli -. La salita del Santuario di Castelmonte non è difficilissima: 6 km con tratti al 12-13% ma prima a 50 km dal traguardo, c'è un'arrampicata vera, dura, difficile, il Kolovrat, sono 12 km con una pendenza sempre attorno al 10-12%. Questo sarà il punto più difficile. Prima altri due Gpm di 3. categoria. Vedremo cosa succederà. Può essere che una fuga andrà a giocarsi le chanches di vittoria, qualche scaramuccia da parte dei big è da prevedere in vista dell'arrivo perché poi il giorno dopo avranno una giornata infernale con 5mila metri di dislivello e tanti km sopra i duemila metri, terreno dove sa muoversi bene Carapaz, abituato a vivere e allenarsi ad alta quota. Conoscendo bene Gasparotto, giovane ds friulano ma molto bravo, sono sicuro che qualcosa avrà in serbo per un attacco di Hindley. Ma bisognerà capire se la Ineos vorrà cedere la maglia rosa , magari per pochi secondi e lasciare la responsabilità di gestire il tappone dolomitico a una squadra che non è così esperta come può essere la Ineos».
Dice Gasparotto: «Da oggi a domenica sono tutte giornate decisive, poteva esserla anche oggi (ieri, ndr) se Jai avesse forato lontano dal traguardo». Ma anche la Bharain potrebbe sferrare l'attacco con Landa: «Ogni giorno possono esserci delle sorprese - dice il ds Volpi -, in negativo o in positivo, dipende dal recupero dei corridori. Sarà un finale di Giro molto difficile per tutti».

 

Ultimo aggiornamento: 09:46 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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