Carlotta, la ricercatrice friulana combatte
il cancro con il team "padovano"

PORDENONE - Ventott'anni e un sogno: sconfiggere il cancro. Negli Usa la friulana Carlotta Borsoi  sta riuscendo, insieme al team di ricercatori che lavora al Methodist hospital di Houston, ad aumentare le possibilità di cura. Partita 3 anni fa, quando ancora non aveva conseguito la laurea all'università di Trieste, la giovane scienziata ha potuto mettere anche la sua firma su un'importante studio che considara il cancro una malattia cronica, con l'obiettivo di allungare la sopravvivenza. Al centro dello studio ci sono i nanovettori, particelle piccolissime, in grado di "bombardare" le sole cellule tumorali, lasciando intatti gli altri tessuti.

I primi esperimenti sono stati condotti sui roditori, e il team di cui fa parte Carlotta Borsoi ha potuto stimare un allungamento della vita dei piccoli animali fino a 8 mesi, che nell'essere umano possono diventare 24. A guidare il gruppo di ricercatori c'è il padovano Mauro Ferrari, che ha puntato forte sulla sanquirinese Borsoi già dai tempi dell'università. «Mia figlia - racconta mamma Mietta - l'ha contattato per un tirocinio e per preparare la sua tesi. Lui è stato gentilissimo e ha subito risposto. Poi l'ha accettata e tre anni fa mia figlia è partita per gli Stati Uniti. Poi è stata assunta a Houston come graduate research fellow (ricercatrice), ma faceva ancora la spola tra Trieste e il Texas per sostenere gli ultimi esami. Ora ha coronato il suo sogno, e siamo orgogliosi di lei. Ha sempre voluto l'America, non ha mai pensato di fare carriera come ricercatrice qui in Italia. Dedica tutta la sua vita, tutto il suo tempo alla ricerca». E i risultati, pubblicati sulle maggiori riviste scientifiche, le stanno dando ragione. Carlotta Borsoi è laureata in Biotecnologie mediche all'univesità di Trieste.