In Friuli ginecologi tutti "stregati" dagli ambulatori privati dove si guadagna il doppio

Lunedì 13 Febbraio 2023
In Fvg ginecologi tutti "stregati" dagli ambulatori privati dove si guadagna il doppio

L'altra branca della sanità locale che si dedica ai bambini è quella che si occupa nello specifico dei primi giorni di vita e della gestazione delle madri, cioè l'Ostetricia e Ginecologia. E in questo caso la crisi ha radici e ragioni diverse da quelle che invece motivano le difficoltà che si incontrano nei reparti di Pediatria. In questo caso, infatti, è l'attrattività del settore privato a giocare una buona parte della "partita". «E ci sarà una sofferenza più lunga rispetto a quella che invece attende la branca di Pediatria», è l'allarme lanciato dal primario Roberto Dall'Amico. Anche perché se si parla di Ginecologia oppure di Ostetricia, in Friuli Venezia Giulia non c'è in previsione un grande aumento di specialisti in uscita dalle principali università del Triveneto che costituiscono il bacino naturale per gli ospedali della nostra regione.
Ragioni diverse alla base dell'emergenza, si diceva.

E sullo sfondo ci sono le migliori condizioni che sono in grado di offrire - anche in poco tempo - gli impieghi nel settore privato. Un ginecologo che "fugge" dal sistema della sanità pubblica per abbracciare invece l'avventura che porta all'ambulatorio privato «guadagna molto di più rispetto a quanto riuscirebbe a prendere se lavorasse in un ospedale». Gli esperti parlano di «cifre iperboliche». Ecco perché, ad esempio a San Vito al Tagliamento non si riescono a trovare ginecologi che siano disponibili a lavorare in un ospedale che invece potrebbe diventare un modello. Il 26 gennaio, l'Azienda sanitaria del Friuli Occidentale ha aperto le buste. Cercava due specialisti in Ginecologia e Ostetricia per l'ospedale di San Vito. Li cercava con la forma del lavoro autonomo e il concorso era stato bandito mesi prima. Due figure necessarie, non cento. Eppure niente da fare, all'appello ha risposto solamente uno specializzando, nemmeno un professionista fatto e finito. Trentadue ore settimanali, ecco il suo impegno previsto. Il problema è che così il reparto non ce la fa. Si legge chiaramente nella delibera dell'AsFo: «La struttura non è comunque in grado di assicurare l'attività assistenziale, in quanto, nonostante il reclutamento di una persona e un incarico libero professionale già conferito fino al 31 luglio si rende necessario coprire un altro posto vacante dovuto al licenziamento a fine gennaio di una unità per trasferimento in altra sede, nonché garantire il successivo turnover». Un'ospedale già in bilico per quanto riguarda il suo punto nascite, affronta un'altra sofferenza in Ginecologia. Per questo il direttore del dipartimento infantile Roberto Dall'Amico ha chiesto l'attivazione urgente di un concorso per due ginecologi da destinare a San Vito. Il professionista incaricato sarà retribuito in base all'attività oraria svolta, per un monte ore complessivi mensili di 96 ore, che potranno essere flessibilmente impiegate secondo le necessità, a fronte di un compenso lordo orario di 60 euro.

Ultimo aggiornamento: 10:06 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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