PORDENONE - Una gattina salvata nel vano motore di un'auto, dove aveva cercato un po' di calore, ha rischiato di trasformarsi in un incubo giudiziario per tre veterinari e l'animalista Aurora Bozzer.
LA VICENDA
La storia della gattina, che è stata chiamata Maria Pia e adesso è stata data in adozione, comincia il 14 ottobre 2019, quando viene salvata nel vano motore di un'auto. Viene portata con l'ambulanza veterinaria al canile di Villotta, dove Maria Concina, veterinaria e all'epoca direttrice sanitaria della struttura fondata da Aurora Bozzer, provvede all'applicazione del microchip. «Non si faceva toccare - spiega l'avvocato Alessandra Marchi - La veterinaria ha dovuto sedarla per poterla microchippare, a quel punto, visto che stava bene ed era sedata, ha deciso di procedere con una sterilizzazione precoce». Il 17 ottobre la veterinaria ha nuovamente valutato l'animale: stava bene e, visto che era stata anche sverminata, ha dato il via libera affinché fosse rilasciata sul territorio, come preventivamente concordato con l'Azienda sanitaria.
IL RITROVAMENTO
Il 25 ottobre un'animalista trova la gattina in condizioni precarie (coccidiosi e herpes). Dalla lettura del microchip scopre che è di proprietà del Comune di Pordenone. Da un accesso alla documentazione dell'Azienda sanitaria scopre che è stata sterilizzata e le sono stati somministrati farmaci. A quel punto, ritenendo che l'intervento chirurgico fosse all'origine del cattivo stato di salute della gattina, ha sporto denuncia per maltrattamenti. Il caso era stato molto dibattuto anche su Facebook, dove non sono mancati commenti pesanti e offensivi nei confronti di coloro che si sono occupati della micina, tanto che chi si è sentito diffamato si è già tutelato.
LA CONVENZIONE
Per ora, dunque, si chiude il capitolo dei presunti maltrattamenti (il gip ravvisa che non è possibile dimostrare che le patologie di cui soffriva Maria Pia al momento del ritrovamento fossero conseguenza dei trattamenti ricevuti nella clinica di Villotta). «È stata restituita dignità agli operatori che si sono occupati della gattina», osserva l'avvocato Marchi. Nel frattempo l'AsFo ha rinnovato per un altro anno la convenzione con il canile di Villotta per l'affidamento degli animali catturati sul territorio e bisognosi di cure.