PORDENONE Infermieri in arrivo dai Paesi esteri, la protesta dell'Ordine regionale. «Gli Ordini - spiega il presidente Luciano Clarizia -, pur comprendendo le motivazioni dovute al difficile periodo di pandemia che ha evidenziato in modo chiaro le carenze di personale ed in particolare infermieristico, sono preoccupati per l'introduzione da parte della Regione del possibile reclutamento di personale infermieristico proveniente dai paesi extra Ue. Generalmente queste procedure in capo agli ordini professionali, consentono di verificare puntualmente le condizioni necessarie per espletare la professione. Ipotizzare questa tipologia di accesso nel mondo del lavoro può porre a serio rischio la garanzia del rispetto dei livelli minimi essenziali nell'erogazione di prestazioni specialistiche al cittadino. Già in passato abbiamo osservato che l'ingresso di infermieri provenienti da altri continenti ha visto la necessità di dover colmare importanti criticità per le barriere linguistiche, tecniche e relazionali e che già in tali periodi avevano fatto emergere le possibili aree di rischio che ora potremmo ripercorrere inspiegabilmente. Non possiamo permetterci di affidare la sicurezza della salute del cittadino tenendo conto solo e semplicemente di alcune certificazioni asseverate da parte di organismi stranieri, spesso non allineati con i criteri minimi formativi e con gli standard richiesti dalla Comunità europea. Senza dimenticare che potremmo avere seri problemi anche sul piano giuridico qualora si possano verificare spiacevoli situazioni colpose di danno al cittadino. Siamo certi che il problema della carenza di personale non si risolva in tale modo. Per fare questo bisogna assolutamente ripensare l'attuale modello organizzativo lavorativo di riferimento, ormai obsoleto e che ha visto si l'introduzione di molta tecnologia ma sempre più carente sul piano relazionale ed umano assolutamente infungibile. Gli Opi del Fvg sono convinti che bisogna ripartire dalla valorizzazione delle competenze già presenti nei nostri territori. Vista la particolare attenzione sempre tenuta da parte del vicepresidente Riccardo Riccardi, chiediamo quindi urgentemente l'apertura di un tavolo permanente di sviluppo e di implementazione di nuovi modelli assistenziali, fra Regione e Ordini professionali che, partendo proprio dai 10mila infermieri del Fvg possa garantire l'apporto necessario degli stessi nella garanzia e nella tutela dei bisogni di salute della popolazione senza ricorrere a colleghi stranieri di cui non abbiamo nessuna garanzia di reale utilizzo».
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