Dipinto rubato nel castello di Spilimbergo: ritrovato dopo 27 anni sul web

Giovedì 8 Luglio 2021
Il dipinto attribuito a Luca Giordano

SPILIMBERGO - Sono passati 27 anni dal clamoroso furto di dipinti - tra cui un'opera attribuita a Tiepolo - nel castello di Spilimbergo. All'epoca il danno fu calcolato in 800 milioni di lire. Da ieri, mercoledì 7 luglio, nello stesso punto in cui è stato sottratto, si può nuovamente ammirare l'olio su tela intitolato Mosè che fa scaturire le acque dal deserto, dipinto che risale al XVII secolo, attribuito al pittore partenopeo Luca Giordano. A restituirlo alla Fondazione Ado Furlan, erede universale della raccolta dello studioso e collezionista d'arte Italo Furlan, mancato nel 2014, è stato il Nucleo dei carabinieri per la Tutela del patrimonio culturale di Udine. Il maggiore Lorenzo Pella, alla presenza del sindaco Enrico Sarcinelli e del comandante della Compagnia locale, il capitano Christian Tonetti, lo ha consegnato a Caterina Furlan, figlia dello scultore Ado e sorella di Italo, in qualità di presidente e legale rappresentante della fondazione.
L'opera è stata ritrovata grazie ai monitoraggi della sezione Elaborazione dati del Comando Tpc di Roma, specializzata nella ricerca nel web di opere d'arte trafugate. Era stata messa all'asta da un esercizio del settore che ha sede a Trieste. Il dipinto era simile a quello presente nella banca dati dei beni rubati e sono stati allertati i carabinieri di Udine. Una verifica con i colleghi della stazione di Spilimbergo e con la Fondazione Ado Furlan ha fugato ogni dubbi: era il dipinto rubato nel 1994. L'opera è stata immediatamente sequestrata. Che fosse stata rubata non lo immaginavano nè il commerciante che l'aveva messa in vendita per conto terzi, nè la famiglia della provincia di Gorizia a cui apparteneva. Entrambi erano in buona fede. La famiglia goriziana, infatti, aveva ereditato il quadro da uno zio collezionista d'arte ed era convinta che la documentazione allegata fosse autentica.
La Procura di Trieste ha convalidato il sequestro disponendo successivamente la restituzione del dipinto all'avente diritto, cioè la Fondazione culturale spilimberghese che promuove la conoscenza della produzione artistica dello scultore Ado Furlan e, più in generale, della scultura antica, moderna e contemporanea e delle arti visive. Indagini chiuse? No. Il maggiore Lorenzo Pella e i suoi militari stanno cercando di risalire la catena della ricettazione partendo proprio dallo zio che ha lasciato in eredità il dipinto .
 

Ultimo aggiornamento: 11:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci