«Non rubai il bancomat della donna, mi dimenticai di restituirlo»

Venerdì 7 Febbraio 2020
«Non rubai il bancomat della donna, mi dimenticai di restituirlo»
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PORDENONE -  L’ex direttore artistico del Pordenone international film festival sta affrontando un processo per furto e indebito utilizzo di bancomat. Alessandro Varisco, 41 anni, regista originario di Arona e attualmente detenuto perché sta scontando una condanna per adescamento di minore, ieri si è difeso in Tribunale. La sua versione dei fatti, se dovesse trovare conferma, ridimensionerebbe le accuse. Ed è per questo che il giudice Eugenio Pergola ieri ha disposto d’ufficio nuovi accertamenti tesi a cercare conferme, attraverso banca e Trenitalia, alla ricostruzione fatta dall’imputato.
Varisco è accusato di aver sottratto e usato il bancomat di una donna che lo aveva dimenticato allo sportello Atm. I carabinieri lo avevano individuato attraverso le telecamere, lo avevano sottoposto a perquisizione e recuperato il bancomat sparito. Ieri il regista, difeso dall’avvocato Stefania Bertoldi, ha spiegato che quel giorno, erano circa le 17.30, era andato allo sportello per fare un prelievo. Sul monitor c’era la scritta “esci o continua”. Dopo aver premuto su “esci”, il bancomat ha restituito la tessera della cliente che lo aveva preceduto. «Gli uffici erano chiusi - ha spiegato - e l’ho inserita nel portafoglio con l’intento di restituirla». A distanza di due ore è andato in stazione ferroviaria perché doveva acquistare dei biglietti. Erano le 19, ne prese tre: uno da 21 euro e due da otto. Il suo bancomat aveva il sistema “contactless”, quindi basta appoggiare la carta al pos e non serve digitare il codice segreto in caso di pagamenti inferiori ai 50 euro. Varisco ha detto di aver avvicinato il portafoglio e di essersi reso conto di aver pagato i biglietti con il bancomat sbagliato perché sul telefonino non gli era arrivato il messaggio dell’avvenuto utilizzo della carta. «Non ho usato quei biglietti, ne ho comperati altri con la carta di credito», ha riferito. Poi è partito, si è fermato in provincia di Firenze e poi ha proseguito per Roma. Nel corso degli spostamenti si è dimenticato del bancomat per il quale adesso è al processo.
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