PORDENONE - Sono le 18.20 di un venerdì come tanti in città, quando arriva la segnalazione di un furto in abitazione in via San Donà di Piave: il figlio dei padroni di casa ha sentito un trapano in azione ed ha dato l'allarme. Poi la tentata fuga dei ladri inseguiti dalla Polizia di Stato, intercettati prima in viale Venezia, dove hanno colpito una Volante, e quindi la corsa, folle, lungo viale Libertà tallonati dalle auto degli agenti fino ad imboccare contromano viale Dante, a quell'ora molto trafficato. L'auto dei banditi, una Giulietta, ha centrato una Citroen Picasso e si è infilata, incastrandosi, tra due auto in sosta. Scene che sembravano un film e che certamente nessuno dei tanti automobilisti che transitavano lungo il ring si aspettava di vedere. Quattro dei cinque banditi sono riusciti a scappare chi verso parco Galvani, chi verso piazza Risorgimento, ma quello che era alla guida dell'Alfetta, un cittadino albanese di 25 anni, è stato bloccato da un agente, aiutato da un passante. L'uomo è stato così arrestato per rapina impropria. «Lo ha braccato sopra il cofano della mia macchina», racconta ancora incredula Nicoletta Moras, figlia del compianto Demetrio anima della Pordenonepedala. La donna era alla guida della Citroen Picasso bianca che ha di fatto bloccato la fuga della banda. Stava andando in stazione e di paura ne ha presa tanta.
IL RACCONTO
LE INDAGINI
Le auto incidentate, quasi protette da alcune vetture della Polizia di Stato, attiravano gli sguardi stupiti degli autombilisti che transitavano in viale Dante dove si erano formate lunghe code. Gli agenti intanto si sono messi alla ricerca dei fuggitivi, con loro anche i carabinieri, mentre altri allarmi per furti scattavano in diverse zone della città, sia in centro che in periferia. Il ladro fermato è stato portato in questura per identificarlo. Potrebbe fare i nomi dei suoi complici come tenere la bocca chiusa. La stagione dei furti nelle abitazioni sembra essere ripresa e in modo assai movimentato.
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