In Friuli si nasce troppo poco, si beve meno vino, ma aumenta l'emergenza-sigarette

Martedì 18 Ottobre 2022 di Maurizio Bait
Fumo sigaretta

Si nasce sempre troppo poco in Friuli Venezia Giulia: una media di 1,26 figli per donna.

E i cittadini residenti sono di poco al di sotto di 1,2 milioni: precisamente 1.197.295, con un’età media di 48,1 anni. I lieti eventi risultano in un anno 7.353, ben lontani da quell’obiettivo da tempo auspicato di 10mila nascite. E se il numero degli ultracentenari è pari a 612, la classe anagrafica più numerosa in Fvg è quella del 1964 con ben 20.733 “effettivi”. 


STRANIERI


Quanto alla popolazione straniera regolare, si tratta di 116.624 persone (ossia il 9,7% della popolazione generale), concentrate soprattutto nell’area pordenonese e in altri grandi centri urbani. La percentuale di stranieri varia dal trascurabile 0,8% della popolazione nel comune di Resia fino al massimo del vistoso 30,1% di Monfalcone, dove sono i cantieri navali a determinare la differenza. Sono soltanto alcuni delle centinaia di spunti emersi dal nuovo rapporto statistico “Regione in cifre” predisposto dal Servizio programmazione e statistica della Direzione generale regionale, appena pubblicato con riferimento alla condizione “fotografata” al 31 dicembre scorso. Una situazione che per diversi aspetti riflette l’emergenza pandemica e per altri conferma tendenze già da tempo manifestate.


NOZZE E CULLE 


Tornando alle nascite, il rapporto evidenzia che le mamme hanno un’età media al momento del parto di 32,1 anni e i padri di 35,5. Meno di due terzi delle madri risulta nella condizione di coniugata (62,1%), ma il dato accelera rispetto al 2029 (57,4%). Diversa la situazione statistica delle straniere: hanno in media 28,9 anni al momento del primo parto e presentano un tasso di fecondità pari a 2,07 bambini ciascuna, cioè quasi il doppio delle donne di origine locale. I matrimoni subiscono una drastica contrazione: risultavano 3.256 nel 2019, ora passano ad appena 2.037, complice (anche) il Covid. E se le unioni civili sottoscritte sono state soltanto 18, a perdere ulteriore terreno sono le nozze religiose, che accusano una contrazione di quasi 10 punti percentuali rispetto a quelle civili, approdate all’81,4%. A conseguire la cittadinanza italiana nell’arco di un anno sono state 1.745 persone straniere, di cui 863 maschi e 882 femmine. Queste ultime risultano stragrande maggioranza nel novero delle cittadinanze acquisite in forza di matrimonio: 301 rispetto ai 44 casi al maschile. Interessanti anche i numeri riferiti ai cittadini del Fvg residenti all’estero e come tali iscritti nei registri dell’Aire: si tratta di 16.711 persone, in maggioranza maschi (55%). La Regione segnala che la meta più gettonata resta il Regno Unito ((3.724 casi). Seguono la Germania (1.814) e la Francia (1.231).


QUANTO SI VIVE


Sul fronte della speranza di vita l’effetto della pandemia da Covid appare significativo: sotto gli 80 anni per gli uomini (precisamente 79,6) e 84,8 per le donne. La Regione annota: “Il numero medio di anni che vive un bambino nato nel 2021 in Fvg risulta ancora in calo rispetto per effetto dell’aumentato rischio di mortalità nelle età più anziane”. Fra le buone notizie, campeggia il miglioramento di alcuni stili di vita: il rapporto chiarisce la diminuzione del consumo di alcolici fuori pasto (dal 44,7% al 40,9%), ma anche la minore quota di persone in condizioni di sovrappeso oppure obesità (dal 46,8% al 45,7%). Ma aumenta il popolo dei fumatori, passati dal 14,7% al 17,6% della popolazione generale, riconducendo la situazione ai livelli pre-pandemia.


VIOLENZE


Un altro indicatore importante riguarda la violenza sulle donne e lo stalking: aumentano le chiamate al numero di pubblica utilità 1522 per chiedere aiuto. In un anno le chiamate complessive sono risultate 347 rispetto alle 339 dell’annata precedente. Si trattava in 173 casi di donne che avevano subito violenza, spesso fisica. Infine un indicatore sul benessere economico delle famiglie: in 72,1 casi su 100 si riteneva di poter disporre di risorse economiche “almeno adeguate”. Non solo: il 10% delle famiglie considerava di aver migliorato la propria situazione nel giro dell’ultimo anno, mentre il 59,3% la considerava invariata.

Ultimo aggiornamento: 08:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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