Friuli. Dipendenti pubblici in pensione: il "buco" da coprire è di duemila persone

Giovedì 3 Novembre 2022 di Camilla De Mori
Dipendenti pubblici in pensione: ne mancano ano duemila
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FRIULI - AAA impiegati cercansi. Il “gap” da coprire, secondo le stime del sindacato, fra la Regione e i Comuni, sarebbe di «oltre duemila persone, fra i 700 regionali e i 1.300-1.400 dipendenti che mancano nei Comuni», come spiega Massimo Bevilacqua, che segue il comparto unico per la Cisl Fp Fvg. L’amministrazione ha già predisposto la sua manovra assunzionale (con un “rinforzino” appena varato di 132 assunzioni), ma sono diversi i settori in debito d’ossigeno, a detta dei rappresentanti dei lavoratori. «In tutti gli enti siamo messi male. Mancano tantissimi dipendenti di categoria C e D - spiega Bevilacqua -. In particolare, nelle Motorizzazioni civili sono in grosse difficoltà». L’ente Regione, chiarisce, non c’entra. «Non è stata colpa loro. A causa della pandemia e delle normative stringenti, si sono rallentati molto i concorsi. Adesso per fortuna sono ripartiti tutti, ma va coperto questo gap di oltre duemila lavoratori».
 

PENSIONAMENTI
Nel comparto, «in tutta la regione, avevamo 14.044 dipendenti al 31 dicembre del 2015, diventati 12.691 al 31 dicembre 2018. Adesso sono fra i 10mila e gli 11mila, fra la Regione e i Comuni». «Nel triennio 2019-2021 hanno lasciato il servizio 486 persone in Regione, senza prendere in considerazione gli effetti di “quota 100”. Nel 2022 si stima che i pensionamenti potrebbero essere almeno 130. Fra il 2016 e il 2018 già erano cessate 301 unità nell’ente Regione, mentre negli enti locali erano andati in pensione in 779. Oggi, nel solo ente regionale siamo all’incirca a meno 700 dipendenti sulla pianta organica, da reintegrare in tutte le categorie. Da dotazione organica dovrebbero essere in 3.920, secondo i numeri esposti dall’amministrazione a febbraio scorso. A gennaio ce n’erano 3.100. Nel frattempo hanno assunto delle persone: a oggi timbrano circa 3.400-3.500 dipendenti», ricorda il sindacalista. Per rimpolpare l’organico «fra gennaio e maggio sono entrati 252 amministrativi con vecchi concorsi. Ma sono proseguiti di pari passo anche i pensionamenti».
 

I CONCORSI
Oltre agli amministrativi, «hanno introdotto dei tecnici, ingegneri per gli Edr, dove hanno preso 78 persone. Inoltre, stanno concludendo le procedure per gli agronomi forestali: ne servono una quarantina. Hanno anche finito il concorso per le categorie protette e li prenderanno tutti e 14. Inoltre, mancano circa 60 agenti forestali: adesso ci sono le prove orali. Con l’ultima delibera della Regione (vedi altro articolo ndr) dovranno essere introdotte un centinaio di nuove figure per i centri per l’impiego, oltre a quelli che mancavano prima». Le procedure concorsuali sono in corso anche «per la Direzione lavoro, dove stanno facendo gli orali che termineranno fra l’8 e il 10 novembre. Ci sono circa 160 candidati da valutare fra i C e quasi 250 nella categoria D». Fra gli amministrativi D «hanno passato lo scritto in 700 su 900. Adesso faranno gli orali fino a marzo del 2023 e ci sarà ulteriore possibilità di attingere personale». Inoltre, «entro l’anno ci hanno comunicato che ci sarà un nuovo bando di categoria C in convenzione con 21 Comuni, che potranno assumere il personale dal concorso regionale. Auspichiamo che molti altri Comuni si convenzionino per coprire i vuoti in organico». Assunti anche 22 cantonieri.
 

DIRIGENTI
Ma non mancano solo gli impiegati “semplici”. «Adesso c’è in piedi un bando pure per trovare sei dirigenti amministrativi, ma ne mancano di più in Regione.

La dotazione organica parla di circa 140-150 dirigenti, ma penso che ne mancheranno almeno una decina. Hanno fatto le prove scritte a fine settembre, quando si sono presentate 170-180 persone. Entro marzo devono correggere». Insomma, la situazione è in evoluzione e la Cisl spera che i varchi in organico vengano colmati.

Ultimo aggiornamento: 17:36 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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