Friul Intagli, Maccan: «La ricerca è per tutti un dovere aiutarla»

Lunedì 1 Giugno 2020 di Roberto Ortolan
Dipendenti della Friul Intagli al lavoro con tutte le precauzioni anti-virus previste nei protocolli
Imprenditore di successo, ma con un occhio al territorio, alla solidarietà e alla ricerca. Un cordone ombelicale unisce Inaco Nico Maccan alla terra che gli ha dato i natali e alle comunità che, con la famiglia, hanno contribuito a forgiargli il carattere e a dargli  la cultura e gli strumenti per fondare un’azienda, oggi diventata un modello non solo nel Friuli Occidentale e nel Veneto ma in tutta Italia. Un imprenditore che sa guardare lontano, oltre ogni steccato ideologico. Ma che non ha perso il gusto di stare con la gente o di fare una partita a carte al bar. Un po’ come facevano i grandi capitani d’industria pordenonesi: da Lino Zanussi e Luciano Savio e poi, seppere in un’altra dimensione, i Dall’Agnese, i Tomasella e i Santarossa (solo per citarne alcuni), gli artefici del miracolo economico degli anni ‘60 e ‘70.
   Anche nelle “vene” di Maccan scorre lo stesso spirito di solidarietà. Aiuta le associazioni, sportive e non, della zona («Ma mai - dice - un euro alle società di A»), l’ospedale di Pordenone, le associazioni di volontariato e la ricerca.
OLTRE GLI STECCATI
Ma Maccan è anche un uomo che sa guardare lontano. Non a caso, nonostante la presenza a Brugnera della scuola del Mobile, quando la Friul Intagli era alla disperata ricerca di personale da assumere per soddisfare commesse sempre più grosse, Maccan si è guardato intorno e, consigliato dai collaboratori, è andato a pescare, attraverso varie agenzie interinali, nel Sud d’Italia e principalmente in Puglia. Lì ha trovato la manodopera di qualità che sul territorio del Nordest non trovava più. «Il 90 per cento dei cosiddetti somministrati (una volta terminata la selezione) – fanno sapere dell’azienda di Prata – sono rimasti a lavorare in Friul Intagli con contratti a tempo indeterminato. Non solo. Hanno comprato casa qui, trasferendoci la famiglia dal Sud d’Italia. Si parla di decine e decine di nuclei familiari che ormai si sono perfettamente integrati nella società della Bassa Pordenonese, del vicino Opitergino o della periferia Coneglianese».Friul Intagli è anche espressione di un modo di fare impresa che scommette sull’innovazione. Per questo l’azienda di Prata ha avviato una serie di “collaborazioni” con l’Università di Udine per migliorare le conoscenze dei propri dipendenti. I risultati sono stati più che lusinghieri tanto che il modello Friul Intagli è stato studiato e approfondito dai ricercatori dell’Ateneo friulano.
SOLIDARIETÀ
La Friul Intagli e l’azionista di riferimento Nico Maccan sono molto attenti alla solidarietà e alle iniziative che si svolgono nella comunità o che fanno il bene della collettività. Maccan, più volte, si è reso protagonista di donazioni per l’ospedale di Pordenone, ma anche per altre associazioni impegnate nel sociale. Non si contano i contributi che ogni anno Friul Intagli distribuisce alle associazioni sportive: dal calcio al volley e fino alla pallacanestro. La Friul Intagli, oltre al Portomansuè calcio, ha anche dato il nome a una società di atletica che è diventata tra le più vincenti nel panorama nazionale e capace di sfornare atleti che, da tempo, sono diventati punti fermi con la maglia azzurra. «Credo di avere una sorta di debito morale nei confronti dei volontari – spiega Maccan – che si impegnano per far praticare lo sport ai nostri giovani, tenendo alto il nome delle varie realtà locali. Non credo di aver mai detto no a nessuno. Ho invece sempre rispedito al mittente le richieste di sponsorizzazione delle formazioni di serie A, soprattutto di calcio. Non rappresentano lo sport che io amo».
LA RICERCA
Maccan è inoltre sensibile ai problemi di chi fa ricerca, quotidianamente costretto a fare i salti mortali con risorse ridotte all’osso. E molto spesso lo fa in silenzio, lontano dai clamori mediatici. In alcuni casi la sua generosità è venuta alla luce, ma sono molti gli istituti e i giovani che possono continuare a fare ricerca con le donazioni della Friul Intagli. «Un dovere – si schernisce Maccan – per chi può farlo, perché la ricerca contribuisce a migliorare la società e tutti noi».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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