Ladri armati di scalpello per rubare il fossile: sparita l'ammonite preistorica vicino al rifugio Cava Buscada

Lunedì 2 Maggio 2022 di Lorenzo Padovan
Ladri armati di scalpello per rubare il fossile
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ERTO E CASSO - Amara sorpresa per la famiglia Corona che gestisce il Rifugio Cava Buscada, quello reso celebre dai racconti di Mauro Corona, che in zona lavorò a lungo in gioventù. Nella giornata di venerdì i gestori sono saliti in quota per riaprire la struttura ricettiva dopo la pausa invernale e hanno scoperto che una mano anonima ha rubato l'ammonite che si trova proprio in adiacenza al Rifugio. «Non ci rimane che ringraziare quella persona, non so come riesca ad astenermi dal nominarla in un altro modo, che molto gentilmente ha pensato di rubare un'ammonite proprio sulla porta di casa o meglio del Rifugio cava Buscada - si sfoga Roberta Corona -.

Noi cerchiamo di metterle in risalto perché la gente le possa ammirarle e possa godere dello spettacolo che la natura ci regala e poi arriva un genio armato di tutto quanto gli serviva per portarsele via».


Impossibile al momento risalire all'autore del furto vandalico: per lunghissimi mesi la zona non è presidiata, non si sa nemmeno da quanto tempo il ladro, armato di scalpello e altri utensili, sia entrato in azione. «Purtroppo, al momento non disponiamo di telecamere e, quindi, non sappiamo chi ringraziare, ma ci stiamo attrezzando poiché queste situazioni possano avere fine - ha concluso la gestrice -. Grazie infinite a chi collabora attivamente a distruggere quanto creato dagli altri con grande sacrificio».


Il caso verrà denunciato ai Carabinieri della stazione di Cimolais. Il Rifugio Cava Buscada si trova nel pieno del Parco naturale delle Dolomiti friulane, che fa parte del Patrimonio dell'Umanità dell'Unesco. Proprio per apprezzare al meglio la zona, le guide dell'area protetta hanno approntato visite al Parco Geo-Paleontologico: «La Cava Buscada è sorta in corrispondenza di affioramenti rocciosi molto particolari, tanto da essere considerati un unicum nel contesto dolomitico. Una roccia bellissima con colorazioni variabili dal rosso mattone al grigio-nocciola con un aspetto che ricorda certi marmi. Il nome dato dai cavatori a questo intervallo di rocce è Ramello Rosso di Erto», si legge nel sito del Parco.
Queste rocce derivano da antichi depositi marini che si cominciarono ad accumulare sul fondale di un braccio di oceano in formazione a partire da circa 160 milioni di anni fa. Un'immediata evidenza di questa antica eredità marina è data dalle numerose ammoniti che si sono conservate perfettamente fra i banchi delle rocce affioranti in cava e nei suoi dintorni. Le ammoniti sono resti fossili di animali marini parenti degli attuali cefalopodi che si caratterizzano per il loro guscio spiraliforme con densi setti radiali. Da un punto di vista strettamente economico, il furto messo a segno non ha dunque un reale valore, se non affettivo per chi, giungendo al rifugio, era solito ammirarlo durante le proprie faticose escursioni.
 

Ultimo aggiornamento: 3 Maggio, 11:19 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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