Forra del Cellina, trenino turistico, casette sugli alberi: la montagna riapre le sue attrazioni

Mercoledì 27 Maggio 2020 di Marco Agrusti
La Forra del Cellina
PORDENONE - Non c’è nemmeno bisogno di aspettare l’estate. Se si è amanti della natura, e in particolar modo delle bellezze e delle esperienze che sa offrire la montagna pordenonese, basta u po’ di pazienza, sino al week-end. Sì, perché le attrazioni in quota stanno quasi tutte per riaprire. La Forra del Cellina, il trenino della Valcellina, le escursioni nel Parco naturale delle Dolomiti friulane, i punti informativi. Insomma, si riparte, in sicurezza. E si potrà anche dormire nelle bellissime casette sugli alberi di Claut, una vera chicca del territorio.

L’AGGIORNAMENTO
Lette le ordinanze, consultate le linee guida e adeguati comportamenti e strutture, si è scelto di dare una scossa a un’annata maledetta. E senza paura, si riaprono le porte ai turisti, anche se per ora solo ai corregionali. Le principali novità arrivano dalla vasta scelta che da sempre sa offrire il Parco naturale delle Dolomiti friulane. Ad esempio sono stati riattivati tutti i punti informativi. Pubblico e operatori saranno separati da barriere protettive, ma il rapporto sarà sempre quello, cordiale e disponibile. Ma cosa si potrà fare già tra pochi giorni? Praticamente tutto, anche se in modo diverso rispetto a prima. Si parte con la Forra del Cellina, un’autentica meraviglia incastonata nelle Prealpi Carniche. Si potrà tornare a visitare in escursione nel week-end, e per far fronte alle nuove norme anti-contagio saranno sanificati anche i caschetti protettivi, i quali dovranno subire il trattamento (a cura del Parco) dopo ogni utilizzo. Sempre questa settimana, poi, ripartirà anche il trenino della Valcellina, una delle attrazioni preferite tra le famiglie. Dovrà essere rispettato il distanziamento, ma come avviene per le altre attività i nuclei conviventi potranno viaggiare esattamente come in passato. Stanno per ripartire anche le visite all’aperto sul territorio, sempre curate dal Parco delle Dolomiti Friulane.

LA DIGA
C’è ancora da aspettare, invece, per poter tornare a visitare la diga del Vajont, l’attrazione che fa i numeri più alti di tutta la provincia di Pordenone. Il problema, vista la natura delle visite guidate sul coronamento della diga, è rappresentato dal rischio di generare assembramenti. Si punta a riattivare definitivamente il servizio entro metà giugno, e la chiave potrebbe essere rappresentata da un sistema di prenotazioni per ogni visita guidata. La gestione è allo studio con la società informatica Insiel.

A CLAUT
Scendendo da Erto e Casso o salendo dalla Valcellina, ecco il ritorno delle casette sugli alberi della Val Settimana, in comune di Claut. Anche in questo caso è tutto pronto, con molti accorgimenti che comunque non cancelleranno la bellezza dell’esperienza. Il “Tree village”, cioè il complesso immerso nel bosco, conta 12 piccole case abbarbicate sugli alberi. Nonostante la crisi causata dall’emergenza sanitaria, il villaggio è pronto a ripartire. Il tutto grazie a un protocollo che servirà a diminuire le occasioni di incontro tra gli ospiti delle casette. Ad esempio è stato deciso di eliminare il famoso buffet: la cena e la colazione saranno servite - nel rispetto delle regole di sicurezza - direttamente negli alloggi. Il resto rimarrà invariato. Lamontagna pordenonese è pronta a rimettersi in moto per poter offrire anche in una stagione nata male l’esperienza della natura al suo massimo livello possibile. E il tutto entro il fine settimana.
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