Il Covid si porta via l'imprenditore dei salotti: fece grande l'azienda dopo un terribile incendio

Venerdì 19 Marzo 2021 di Riccardo Saccon
Pietro Fioretti titolare della Las Salotti srl.

FONTANAFREDDA - Fontanafredda perde un altro dei suoi imprenditori storici che hanno dedicato anima e corpo alla realizzazione di un proprio sogno. Un imprenditore che, partito dal nulla, aveva costruito un'azienda di successo con il sudore della propria fronte. Ieri si è diffusa velocemente infatti la notizia della morte di Pietro Fioretti, 71 anni compiuti da poco, titolare della Las Salotti srl. Anche per lui è stato fatale il Covid-19 con cui combatteva da diversi giorni.

La notizia è piombata come un fulmine, cogliendo tutti di sorpresa, nelle comunità di Vigonovo, Fontanafredda e Roveredo, dove Fioretti era molto conosciuto.

LA STORIA Fioretti era un imprenditore dal carattere forte e volitivo. Nella sua vita aveva dovuto rimboccarsi le maniche per superare anche le avversità come quella dell'incendio che distrusse completamente la sua fabbrica esattamente 20 anni fa. Persona riservata, era molto conosciuto nel mondo del mobile, un settore nel quale era entrato nel 1976 quando, assieme all'amico e socio Ermes Polon, aveva avviato l'attività in quel di Vigonovo, in zona industriale La Croce, con la produzione di divani imbottiti. Una attività imprenditoriale in proprio, a carattere artigianale, dopo alcuni anni da dipendente. All'inizio con i due soci c'erano solo un paio di operai, ma poi l'abilità e la professionalità dei due industriali, avevano portato l'azienda, allora Las snc, ad espandersi e a farsi conoscere sul mercato, trovando sbocchi nel mercato europeo di matrice francofona (Francia, Belgio, Olanda su tutti).

«Era un uomo dedito completamente al lavoro e alla famiglia - ricordano i figli Riccardo e Serena -. Un imprenditore caparbio e deciso che sapeva dove voleva arrivare e faceva di tutto per raggiungere l'obiettivo. Chi era presente lo ricorda ancora in quel drammatico giorno del settembre 2001 con l'estintore in mano intento, con gli operai, a salvare il salvabile dell'azienda che le fiamme si stavano mangiando, alimentate dai materiali infiammabili. Il rogo non era ancora spento e Fioretti già aveva in mente cosa fare: «Datemi un capannone e ricominciamo subito, vogliamo ripartire e possiamo farcela». I danni furono davvero molto ingenti, ma Pietro Fioretti riuscì a rialzarsi e far ripartire quell'impresa artigianale che poi si è trasferita a Roveredo, occupando oggi una quindicina di operai.

LA GRIFFE Qui prendono forma i suoi salotti dal design italiano su cui Fioretti ha sempre voluto puntare per portare lo stile e il design nazionali oltre i confini. Salotti curati nel dettaglio artigianale apprezzati oggi soprattutto in Belgio, ma anche in Francia, Inghilterra e Russia. «Era una persona riservata, dedita al lavoro e alla famiglia che per lui era tutto - ricordano a Vigonovo - ma comunque attento e vicino alle esigenze del suo paese». L'ultimo saluto sabato alle 15 nella chiesa arcipretale di Santa Maria Assunta a Vigonovo. Pietro Fioretti lascia la moglie Graziella, i figli Riccardo e Serena, e i tre amati nipoti. 

Ultimo aggiornamento: 20 Marzo, 17:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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