Esauriti i fondi per le assunzioni: già spesi i 19 milioni di euro di finanziamento

Martedì 27 Settembre 2022 di Maurizio Bait
Magazzini Amazon e le nuove assunzioni

TRIESTE - I soldi stanziati per il 2022 sono finiti, ma resta la possibilità di risorse residue per incentivare le assunzioni.

Anche quest'anno la Regione ha esaurito i fondi a disposizione, pari a 19 milioni di euro per l'intero arco degli interventi in materia di politiche attive del lavoro. Tuttavia il datore di lavoro che assuma lavoratrici e lavoratori in condizioni di disoccupazione può egualmente inoltrare la domanda alla Regione nelle forme appositamente regolamentate, sperando che una parte dei fondi attribuiti ad altri datori di lavoro possa rientrare nelle pubbliche casse, in quanto il rapporto di lavoro al quale si riferiva il contributo non è stato perfezionato o è stato interrotto prima del tempo prescritto.

LE REGOLE
Gli uffici, infatti, predispongono ogni anno una graduatoria seguendo l'ordine cronologico di presentazione delle domande. Qualora un datore di lavoro rinunci o sia chiamato a restituire il contributo, ecco che chi segue in classifica può rientrare in gioco. In ogni caso le domande vengono soddisfatte fino a esaurimento delle disponibilità finanziarie stabilite per la specifica annualità. In altre parole non esiste la possibilità di scorrere all'anno successivo e alle relative risorse. Discorso diverso per chi procederà ad assunzioni dall'inizio del nuovo anno: in tal caso sarà possibile contare sulla nuova dote fissata con la legge regionale di stabilità per il 2023, che sarà varata dal Consiglio regionale a fine anno.
Alessia Rosolen, assessore regionale al Lavoro, sottolinea che nell'attuale legislatura regionale, che andrà a concludersi a primavera, si è passati da uno stanziamento annuale di 5,5 milioni di euro a un valore quasi quadruplo, che ammontava quest'anno a 19 milioni. Per il 2021 la dote finanziaria è arrivata superare largamente i 20 milioni.

ASSUNZIONI STABILI
Il beneficio regionale è rivolto innanzitutto a datori di lavoro che assumano a tempo indeterminato cittadini italiani, comunitari o extracomunitari in regola con la normativa in materia di immigrazione, residenti o domiciliati sul territorio regionale. Deve trattarsi di donne disoccupate da almeno 4 mesi consecutivi o uomini disoccupati da almeno 6 mesi di fila, o ancora di persone a rischio disoccupazione che alla data di assunzione siano effettivamente disoccupate. Per disoccupato - puntualizza la Regione - si intende «chi, privo di impiego, ha dichiarato in forma telematica la propria disponibilità allo svolgimento di attività lavorativa e ha sottoscritto il patto di servizio personalizzato in uno dei centri per l'impiego regionali». In ogni caso l'anzianità di disoccupazione decorre dalla data di rilascio della dichiarazione di immediata disponibilità all'impiego.

IL BENEFICIO
Ma a quanto ammontano i contributi regionali? Per assunzioni a tempo indeterminato la somma è pari a 5mila euro, aumentabili di 2mila euro nel caso di donne con un figlio di età non superiore ai 5 anni e a condizione che il datore di lavoro possa attuare una flessibilità dell'orario di lavoro o una banca delle ore, oppure se esista un nido aziendale o convenzionato o un altro servizio educativo per la prima infanzia aziendale o convenzionato. Il contributo viene maggiorato, inoltre, di 2.500 euro qualora la persona assunta risulti componente di un nucleo familiare con un solo genitore e con almeno un figlio minorenne. Infine nel caso di assunzioni numerose (almeno 10) il contributo della Regione viene incrementato in misura variabile dal 10% al 50% in proporzione diretta al numero di lavoratori reclutati.

ASSUNTI A TERMINE
Quanto alle assunzioni a termine, anche part-time (ma con orario non inferiore al 70% del tempo pieno), il beneficio si rivolge a datori di lavoro che assumano per almeno 6 mesi donne over 60 disoccupate da almeno 4 mesi consecutivi o uomini over 60 disoccupati da almeno 6 mesi, residenti o domiciliati sul territorio regionale. In questo caso il beneficio ammonta a 2.500 euro, raddoppiabili se la persona assunta sia componente di un nucleo familiare con un solo genitore e vi sia almeno un minorenne. Altri contributi vengono destinati, con il medesimo regime di erogazione e disponibilità finanziaria annuale, alla stabilizzazione di lavoratori precari.
 

Ultimo aggiornamento: 10:55 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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