Viti in pericolo, il Friuli Venezia Giulia chiede la deroga sui pesticidi

A preoccupare è la flavescenza dorata appello al ministro

Sabato 3 Giugno 2023 di Loris Del Frate
Fitofarmaci, il Friuli Venezia Giulia chiede una deroga

 Un virus che colpisce le piante.

In particolare le viti. Entra nel tronco della pianta con un vettore, un piccolo insetto che lo inietta all’interno. Da quel momento quella vite è stata condannata a morte. Si chiama “flavescenza dorata” e sta colpendo duro anche le vigne del Friuli Venezia Giulia al punto che la Regione, in particolare l’assessorato alle Politiche Agricole diretto da Stefano Zannier, ha già scritto al ministro per un intervento deciso.


LA SITUAZIONE
C’è subito da dire che sul territorio regionale ricco di vigne, visto che il vino è uno dei prodotti che maggiormente fanno impennare il mercato con l’estero, la flavescenza dorata non solo è presente, ma ha fatto in passato e sta continuando a fare parecchi danni. Anche perchè quando la pianta è stata infettata è troppo tardi: piano piano smette di produrre, ingiallisce e poi muore. Non c’è nulla da fare se non toglierla dal terreno e piantarne un’altra. Un danno colossale perchè servono anni per avere poi la produzione. Ma c’è di più. Non ci sono allo stato trattamenti che possano uccidere il virus. Si può fare prevenzione in maniera mirata, cercare di essere molto attenti e quando c’è un minimo dubbi che il virus abbia attecchito tagliare subito parte della pianta, ma nulla che possa dare sicurezza.


LE ZONE
«In questo momento - spiega l’assessore Stefano Zannier - la flavescenza dorata è il maggior pericolo che corriamo nelle nostre vigne. I problemi sono parecchi perchè si distruggono anche interi vigneti se la malattia attecchiste con forza. In più non abbiamo armi specifiche per colpirla». Per la verità alcuni pesticidi esistono, ma l’Unione Europea li ha classificati troppo pericolosi per spruzzarli sulle viti tanto che nel 2020 sono stati vietati. Si tratta di pesticidi che sono stati segnalati per la possibilità di danneggiare lo sviluppo mentale dei bambini, causare disabilità psichica e autismo, determinare squilibri ormonali e metabolici. Insomma, una bomba.


LA RICHIESTA
A fronte del fatto, però, che allo stato non ci sono altri prodotti in grado di eradicare il virus, la Regione Friuli Venezia Giulia, ma anche il Veneto e altre hanno chiesto al Ministero dell’Agricoltura la possibilità di poterlo utilizzare in deroga. Il Ministero sembra intenzionato a dare risposta positiva e quindi a giugno, molto probabilmente a luglio, il pesticida potrebbe essere attivo. «Per la verità - entra nel dettaglio Zannier - non c’è alcuna certezza che la deroga arrivi in tempi così brevi e in ogni caso essendoci dei problemi per il trattamento perchè il prodotto non deve essere gettato sulle vigne con i grappoli in formazione, è quasi certo che - ammesso arrivi la deroga - il trattamento verrà fatto dopo la raccolta dell’uva in modo da avere un anno per smaltirlo». Le zone maggiormente colpite dalla flavescenza dorata sul territorio regionale sono quelle di Casarsa e San Vito in provincia di Pordenone e della Bassa friulana per Udine. Per ora il Collio sembra quasi immune da questo attacco.


IL PRODOTTO
Una delle deroghe sarebbe stata richiesta per il clorpirifos, pesticida e insetticida tra i più potenti ed efficaci nella lotta alla cicalina che trasmette la flavescenza dorata, vietato nell’Unione Europea dal 2020. In attesa del via libera al pesticida il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, ha firmato il decreto che contiene i criteri di riparto e di gestione del Fondo per il sostegno alle imprese agricole colpite dalla flavescenza dorata. Il Fondo prevede una dotazione di 1,5 milioni di euro per il 2023 e 2 milioni di euro per il 2024. Oltre al Friuli Venezia Giulia i soldi per sostituire le vigne colpite andranno anche a Veneto, Toscana, Emilia - Romagna, Piemonte, Lombardia e Liguria tutte aree in cui si è notata una recrudescenza della malattia.

Ultimo aggiornamento: 19:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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