Chiede risarcimento per trauma all’occhio fingendo infortunio in palestra. Condannato per frode

Mercoledì 1 Marzo 2023
Frode assicurativa con un finto infortunio in palestra. L'uomo ha tentato di farsi risarcire un vecchio trauma
PORDENONE - Un incidente in palestra e una richiesta di risarcimento di oltre 72mila euro finita con una condanna per frode assicurativa. È successo a Ivan Citton, 38 anni, residente a Cassola (Vicenza), condannato dal giudice Francesca Vortali a 1 anno e 6 mesi di reclusione senza alcun beneficio (gli era stata contestata la recidiva specifica negli ultimi cinque anni). Alla parte civile, costituita con l'avvocato Aloma Piazza per la Axa Assicurazioni Spa, è stata riconosciuta una provvisionale di 8mila euro. A quantificare il danno sarà il Tribunale civile.
Citton, difeso dall'avvocato Mauro Serpico, ha denunciato di essersi infortunato in palestra. Il 20 novembre 2014 - secondo la sua denuncia - mentre si esercitava nella struttura "Parco Livenza" di Santo Stino di Livenza, sarebbe stato colpito all'occhio sinistro da un manubrio. Ha chiesto un indennizzo sulla base dell'assicurazione stipulata il 19 agosto 2014 con la filiale pordenonese di Axa. Un'istanza che Axa ha rifiutato, tanto che Citton nel 2016 per ottenere il risarcimento ha promosso una causa civile in Tribunale a Pordenone pretendendo 72.851 euro per il danno biologico patito, calcolato tra il 26/28 per cento, in quanto accertato in un altro procedimento da un consulente di Allianz, a cui Citton aveva detto di non aver mai subito lesioni all'occhio prima di quell'infortunio in palestra.
La ricostruzione di Axa è completamente diversa, tanto che la Procura ha chiesto di giudicare Citton per frode assicurativa, contestandogli la falsificazione di documentazione o, comunque, di essersi precostituito elementi di prova. È infatti portatore fin dall'infanzia di una patologia all'occhio sinistro e l'11 luglio 2020 ha riportato un trauma oculare in un incidente stradale.
L'avvocato Piazza, che aveva chiesto una provvisionale di 25mila euro, ha ricordato al giudice che l'imputato dopo aver stipulato una polizza con Axa, qualche giorno dopo, il 1. settembre 2014, ne aveva fatta un'altra con Allianz, agenzia a cui ha denunciato lo stesso infortunio, ottenendo una liquidazione di 44.801 euro, incassata il 9 novembre 2015. Visitato dal medico in incaricato da Allianz nell'ambito della procedura liquidatoria, aveva dichiarato di non aver mai avuto problemi in passato. «Circostanza falsa - ha ricordato il legale - perché anche in passato aveva denunciato infortuni simili, in particolare l'11 luglio 2020, quando denunciò un sinistro stradale pagato da Sara assicurazioni, e il 1. ottobre 2013, quando denunciò un infortunio all'occhio con un'invalidità del 15 per cento pagata da Aviva Italia Srl».
La difesa ha ridimensionato la vicenda e insistito sul fatto che Axa, in realtà, non ha mai accolto la richiesta risarcitoria del clienti: nessun euro, dunque, è stato sborsato.
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