Amaro del Duce, minacce in russo al ristoratore "fascista" Polegato: «Il negozio brucerà». Querela e sito oscurato

Martedì 3 Maggio 2022 di M.A.
Il ristoratore Polegato con l'Amaro del Duce
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SEQUALS - «Il tuo negozio e la tua vineria saranno bruciati come tutti gli amanti del nazismo». «La denazificazione sarà completata ad ogni costo». «Mio nonno Mikhail è morto a causa del fascismo, distruggete tutte le immagini del Duce». E una firma in cirillico, che tradotta risponderebbe al nome di tale Aleksei Zilin. Infine un messaggio: «Saluti dalla Russia». È con questo materiale in mano che ieri il ristoratore Ferdinando Polegato e il suo socio Andrea Lunardelli si sono presentati in Questura a Udine per sporgere querela di parte. 
I messaggi minacciosi sono comparsi sulla pagina Facebook dell’Amaro del Duce, una linea di alcolici con raffigurazioni “nostalgiche” lanciata proprio dall’istrionico e contestato ristoratore di Sequals Polegato e dalla sua “spalla” Lunardelli. 


I FATTI


Le frasi intimidatorie, secondo quanto riportato nel verbale di querela, si riferirebbero in particolare al 22 aprile scorso.

O meglio, sarebbero iniziate quel giorno, perché i due soci riferiscono (ed è anch’esso un dettaglio contenuto nella querela) che le minacce sarebbero proseguite anche nei giorni successivi. «Nelle telefonate che ho ricevuto - ha spiegato dettagliatamente Lunardelli - gli interlocutori che parlavano italiano ma che riferivano di essere russi, hanno detto di aver visto pochi giorni prima un documentario sulla tv di Mosca “Russia uno” (è uno dei più popolari canali generalisti del Paese)». E qui bisogna fare un passo indietro. Tra il 2018 e il 2019, infatti, il caso dell’Amaro del Duce aveva attirato l’attenzione di alcuni network internazionali, con dei documentari girati sia all’interno del ristorante di Sequals di cui è titolare Polegato che negli spazi dedicati alle bottiglie. Già allora le pagine social riferite al prodotto erano state prese di mira, con alcuni commenti poi cancellati che incitavano alla violenza. Oggi però il quadro è diverso. 


IL TIMORE


«Alcune persone - hanno spiegato i due soci che hanno presentato la querela - mi hanno detto che sarebbero venute in ditta per distruggere tutte le bottiglie oppure per mettere in atto lo stesso intento nei negozi che vendono i nostri prodotti al dettaglio. Altre persone hanno detto che mi avrebbero mandato qualcuno per farmela pagare. Altri ancora si sono augurati la mia morte in maniera generica». Il caso è ora nelle mani degli agenti della Digos del capoluogo friulano. Intanto la pagina social che fa riferimento all’Amaro del Duce, cioè al prodotto venduto da Polegato e Lunardelli è stata oscurata per ragioni di sicurezza. 

Ultimo aggiornamento: 17:13 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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