Fedriga: «Zona rossa vicina, prepariamoci a fermare tutto»

Domenica 7 Marzo 2021 di Marco Agrusti
Il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga
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TRIESTE Da domani tutto il Friuli Venezia Giulia sarà in zona arancione rafforzato, con le scuole medie ed elementari chiuse.

Ma la stretta soft potrebbe durare solo una settimana, a patto che a livello nazionale non entrino in vigore nuovi criteri più stringenti che porterebbero addirittura a un'anticipazione delle misure. I contagi, infatti, spingono la regione verso la chiusura totale. E sarebbe la prima volta se non si considerano le serrate nazionali come quella di Natale o il lockdown della primavera 2020.

L'ANNUNCIO «I dati che abbiamo in mano sono chiari: c'è la possibilità che il Friuli Venezia Giulia si debba preparare alla zona rossa». Lo dice il presidente della Regione, Massimiliano Fedriga. Non è una minaccia, e nemmeno l'annuncio di un provvedimento locale. La stretta scatterebbe in modo automatico, come una conseguenza aritmetica del peggioramento repentino della situazione epidemiologica. Si dovrebbe attendere il prossimo monitoraggio elaborato dall'Istituto superiore di sanità, pronto venerdì, per poi vedere l'emissione dell'ordinanza ministeriale. Il cambio di fascia scatterebbe da lunedì 15 marzo, interessando tutta la regione. Il Friuli Venezia Giulia da quando è entrato in vigore il sistema dei colori non è mai finito in zona rossa. Tre, invece, i passaggi dal giallo all'arancione, il primo dei quali a metà novembre.

LA SITUAZIONE L'allarme è atterrato sulla scrivania del presidente Fedriga sotto forma di un dossier, elaborato e firmato dalla task force regionale. La settimana non si è ancora chiusa, perché mancano i dati che arriveranno oggi, ma sono bastati sei giorni su sette per superare i numeri già pessimi della rilevazione che aveva portato l'intera regione in arancione. Da lunedì a ieri sono stati registrati 3.471 contagi, contro i 2.849 della settimana precedente. L'aumento sfiora il 20 per cento, e con i numeri che saranno diffusi oggi la soglia sarà superata. Più dell'incremento dei nuovi positivi, però, a preoccupare è l'incidenza dei contagi sui 100mila abitanti. Il dato regionale, aggiornato grazie all'aggregato della settimana che si chiuderà oggi, supera il limite critico dei 250 casi. Se passasse la richiesta formalizzata ieri al governo dal Comitato tecnico scientifico, sarebbe zona rossa immediata. Ma la stretta è lo stesso alle porte, perché lo stesso dossier che ha portato Fedriga a mettere in guardia i cittadini della regione contiene anche una previsione sullo sviluppo dell'indice Rt. Il valore dovrebbe superare quota 1,25 (il limite per entrare nel massimo livello di restrizioni) entro domenica prossima. A trainare il Friuli Venezia Giulia verso il rosso sono i dati della provincia di Udine, dove l'incidenza sui 100mila abitanti è schizzata a 467 casi, tra le più alte d'Italia. A Gorizia è stata raggiunta quota 366 contagi, a Trieste 292 mentre a Pordenone i dati sono molto migliori, con 117 positivi su 100mila abitanti.

LE MISURE La chiusura totale comporterebbe il riavvicinamento a una situazione simile a quella del lockdown della primavera 2020: scatterebbe lo stop alle scuole di ogni ordine (compresi asili ed elementari, oggi ancora aperti), ma anche il divieto di uscire di casa se non per motivi di lavoro, salute o necessità. I negozi dovrebbero abbassare le serrande, tranne gli alimentari, i tabaccai, le edicole e le farmacie. I nuovi contorni della zona rossa non permetterebbero nemmeno la visita ad amici e parenti una volta al giorno nello stesso comune di residenza o domicilio. Intanto da ieri le province di Udine e Gorizia sono in arancione, colore che sarà uniforme in regione da domani, quando chiuderanno anche scuole medie e superiori. 

Ultimo aggiornamento: 09:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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