PORDENONE - Nelle scuole superiori regionali e nelle Università di Udine e di Trieste e alla Sissa da mercoledì prossimo (e fino al 13 novembre) il ritorno a una didattica a distanza.
Coronavirus in Veneto, Zaia in diretta oggi: "Terapie intensive, rispetto a marzo la curva cresce meno. Preoccupano i ricoveri: oggi 600 persone in ospedale"
in diretta Facebook anche oggi, venerdì 23 ottobre 2020, dalla sede della Protezione Civile di Marghera per fare il punto sul Coronavirus in Veneto e sulle norme per evitare la diffusione del virus e l'aumento dei contagi.
DATI PREOCCUPANTI
L’accelerazione sul possibile provvedimento sarebbe dovuta agli ultimi dati dei contagi che ieri hanno mostrato un drammatico picco che ha superato i 340 casi in regione. I casi di positività tra la popolazione studentesca sarebbe quintuplicati dall’inizio dell’anno scolastico: oltre duecento sono stati gli alunni e gli studenti che sono risultati positivi al coronavirus. Circa mille e 500 sono invece gli studenti in quarantena. Il dato riguardante il personale docente parla invece di ben 275 insegnanti contagiati e quindi non in servizio in questo primo mese e mezzo di lezioni. Una dato che rappresenta circa l’uno per cento sulla popolazione studentesca regionale. Numeri che preoccuperebbero la dirigenza scolastica e anche la giunta regionale guidata da Fedriga. L’ordinanza prevedere il rafforzamento della didattica a distanza in modo da poter organizzare un’alternanza tra le ore che continuerebbero in presenza e quelle invece che verrebbero nuovamente organizzate online con gli studenti a casa. Inoltre, la priorità in presenza riguarderebbe gli studenti più giovani delle classi prime degli istituti superiori e quelli delle classi quinte. Alle preoccupazioni legate ai contagi, inoltre, si somma il problema dell’organico Covid dei docenti supplenti che, di fatto, è stato congelato a causa, così almeno sembra di capire, di una mancanza di risorse economiche. Uno stop che non consente ai presidi di organizzare le supplenze e quindi di arrivare agli orari definitivi.
PRESIDI PRONTI
Diversi dirigenti degli istituti superiori in molti - prevedendo il peggio sul fronte della diffusione dei contagi - avevano messo in qualche modo le mani avanti. I programmi per poter organizzare la didattica a distanza, anche parziale e in modo alternato, in molte scuole sarebbero già stati approntati. «L’auspicio e l’obiettivo - ha detto in serata Teresa Tasan Viol, responsabile regionale dell’Associazione dei presidi - era quello di poter continuare con la presenza. Ma se la situazione sanitaria lo rende necessario i dirigenti della scuole superiori non si faranno trovare impreparati. È bene che sia stata invece salvaguardata la scuola del primo ciclo per la quale rimarrebbero garantire le lezioni in presenza. Sarebbe opportuno - aggiunge Tassan Viol - che, fissata una percentuale per la rotazione tra presenza e didattica a distanza fosse lasciata autonomia a ciascun istituto in modo che ogni scuola, a seconda delle specifiche esigenze, possa trovare il modello migliore e più efficace per proseguire l’anno scolastico». Sempre ieri il governatore ha firmato altre due ordinanze. Una per prorogate fino al 9 novembre le limitazioni per gli eventi e le competizioni sportive delle associazioni e società dilettantistiche riconosciute dal Coni, dal Cip e dalle rispettive federazioni. Con l’ordinanza numero 38 infine, sono state prorogate al 9 novembre le misure riguardanti le limitazioni all’accesso di parenti e visitatori nelle case per anziani.