PORDENONE - Saranno sottoposti al test del Dna i 50mila prosciutti che la Procura di Pordenone ha sottoposto a sequestro probatorio nell'ambito dell'inchiesta sulla presunta frode in commercio nei circuiti Dop e Aqua. L'incarico sarà affidato a un consulente che dovrà verificare se i prosciutti provengono da suini ammessi dal disciplinare che detta le regole per il San Daniele e il Parma. Il Dop, infatti, ammette soltanto razze migliorate dal Libro genealogico italiano. I danesi Duroc, che crescono più velocemente raggiungendo i 160 Kg. prima del nono mese di vita, non sono ammessi.
Sono una trentina i decreti di sequestro. Riguardono 280mila prosciutti prodotti dall'agosto 2016 in poi: una buona parte sono già stati consumati. Il provvedimento ha raggiunto allevatori friulani, veneti e lombardi, oltre a una ventina di società di allevatori che verranno coinvolte ai fini della consulenza. Nel caso dovesse emergere che i prosciutti marchiati Dop provengono da suini danesi, i produttori rischiano il sequestro preventivo ai fini della confisca. «Coloro che stanno stagionando i prosciutti o li hanno acquistati per la vendita - spiega il procuratore Raffaele Tito - potrebbero non essere consapevoli che il prodotto non è conforme al disciplinare. I prosciutti, inoltre, possono essere restituiti, purché vengano commercializzati senza marchio Dop»...
Hai scelto di non accettare i cookie
La pubblicità personalizzata è un modo per supportare il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirti ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, ci aiuterai a fornire una informazione aggiornata ed autorevole.
In ogni momento puoi modificare le tue scelte tramite il link "preferenze cookie".