​Stormo di F-16 in arrivo dalla Germania ad Aviano con 2mila militari

Lunedì 10 Agosto 2020 di Davide Lisetto
Stormo di F-16 in arrivo dalla Germania ad Aviano con 2mila militari
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PORDENONE Con lo stormo di F-16 che il Pentagono ha deciso di spostare dalla base statunitense di Spangdahlem, in Germania, a quella di Aviano - potrebbero traslocare circa duemila soldati americani. Più o meno metà della presenza militare stanziata nella grande base dell'Air Force (circa quattromila militari, complessivamente oltre diecimila statunitensi e più di 600 dipendenti civili tedeschi) che dal 1953 si trova nella regione Renania Palatinato. I duemila militari - molti con le rispettive famiglie - seguirebbero i 28 cacciabombardieri appartenenti al 52. Fighter Wing: oltre ai piloti e ai meccanici, anche le squadre logistiche e di supporto. E parte del reparto del Civil engineering. Se dai vertici del 31. Fighter Wing e dell'Aeroporto Pagliano e Gori di Aviano nulla trapela rispetto agli annunci del segretario alla Difesa americano, risalenti a una decina di giorni fa, conferme indirette sul trasferimento arrivano proprio dalla Germania. Dove le autorità locali e la popolazione di Spangdahlem sono molto preoccupate (la base potrebbe essere fortemente ridimensionata, non chiusa) per la perdita di posti di lavoro e del business economico generato dall'indotto legato alla presenza degli F-16.

IN GERMANIA
Quasi dodicimila gli uomini delle forze armate statunitensi che il presidente Donald Trump intende togliere alla Germania. Oltre la metà rientrerebbe in patria. Circa cinquemila soldati verrebbero invece ri-localizzati in Europa. Spangdahlem perderebbe il 480th Fighter Squadron Warhawks con i suoi 28 F-16Cm50. Lo stormo sarebbe destinato proprio alla base avianese, dove dal 1992 è di casa il 31. Fighter Wing con i due squadroni di caccia a reazione: il 510th Fighter Squadron Buzzards e il 555th Fighter Squadron Triple Nickel, poco meno di una cinquanta di velivoli. Motivo dello spostamento? «Vogliamo avvicinare questo squadrone - aveva spiegato una decina di giorni fa il Comando europeo delle forze Usa - alla regione del Mar Nero, in modo che possa essere più pronto per condurre missioni dinamiche lungo il fianco sud-orientale della Nato». Fuori dal linguaggio delle strategie geopolitiche: maggiore attenzione agli sviluppi nel Medio Oriente, dalla Siria all'Iraq e all'Iran. E Aviano risulterebbe più strategica.

PICCOLA AMERICA
Da 67 anni il piccolo villaggio di Spangdahlem (solo 943 abitanti) ospita le truppe statunitensi. Una little America in terra tedesca. Ci sono concessionarie di automobili in cui auto e pick-up possono essere pagati solo in dollari Usa. Nella città vicina c'è un motel con una tavola calda americana. Pub e negozi di hamburger con sala da bowling. Insomma, una Aviano tedesca a tutti gli effetti. Con le imprese tedesche che fanno i lavori all'interno della base. I negozi che hanno le famiglie d'oltreoceano tra i loro clienti. E pure - è proprio vero che tutto il mondo è paese - centinaia di case e appartamenti affittati agli americani. E oltre alle centinaia di posti di lavoro dei tedeschi dentro la base, un migliaio di posti nell'indotto fatto di imprese che ruotano attorno all'aerobase. Un giro economico che la comunità di Spangdahalem teme si volatilizzi con il trasloco degli F-16 nella pedemontana pordenonese. Un ritiro delle truppe che potrebbe concludersi in pochi mesi. Anche se nella regione tedesca molti sono ancora increduli rispetto alle decisioni della Casa Bianca. Basti pensare che negli ultimi 15 anni gli Usa hanno investito sulla base la gigantesca cifra di 400 milioni di dollari. Le scuole medie e superiori interne alla cittadella Usaf sono state appena completate per una spesa di 87 milioni di dollari. E non più tardi di un mese fa - il primo luglio - Spangdahlem ha ospitato una maxi-esercitazione con decine di caccia e aerei cisterna provenienti anche da Aviano e dalle basi Usa nel Regno Unito. Questo a testimoniare quanto il sito sia strategico per i piani di Washington.

IL BORGOMASTRO
Ma lassù molto potrebbe cambiare in pochi mesi. Il sindaco di quella che è oggi una cittadina sotto shock, Alois Gerten, teme che questo possa colpire duramente la comunità. Sebbene la base non debba essere chiusa. Per il momento potrebbe essere ridotta di oltre la metà dei soldati. «Sarebbe una catastrofe», ha dichiarato Gerten due giorni fa al giornale tedesco Die Zeit, che ha pubblicato un reportage dal borgo spaventato dall'addio agli F-16. Di rientro da un vertice di crisi a Berlino, il sindaco parla di «600 posti di lavoro tedeschi che dipendono dai lavori americani. Molti tedeschi sono assunti in ristoranti o centri commerciali. In definitiva, un'intera regione beneficia degli americani, senza la base sparirebbe un grande datore di lavoro. Anche più di mille posti di lavoro per le aziende tedesche sono indirettamente collegati alla base», aggiunge il borgomastro. Parla di ditte edili e di aziende che forniscono materiali da costruzione o arredano case ed effettuano riparazioni. «Inoltre, circa 2.400 case e appartamenti vengono affittati agli americani nella regione», fa sapere l'amministratore. La sua paura: molte persone lascerebbero i paesi senza questo reddito. E se nella località del sudovest della Germania ci si dispera, nella pedemontana pordenonese, a Nordest dell'Italia, si pensa già alle possibili ricadute di un possibile super-ampliamento della presenza a stelle e strisce.
Ultimo aggiornamento: 11 Agosto, 11:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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