Indagato per evasione Dimitre Traykov, il "pirata" che ha travolto e ucciso le cugine Sara e Jessica

Martedì 1 Novembre 2022 di C.A.
Dimitre Traykov a destra con con l'avvocato Gianni Massanzana
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PORDENONE - Dimitre Traykov, l'imprenditore di Pordenone condannato a 7 anni di reclusione per aver causato il 30 gennaio scorso la morte di Sara Rizzotto (26) e della cugina Jessica Fragasso (20) tamponando la loro Panda a 180 all'ora sull'A28, è sospettato di evasione fiscale. Sull'attività della Traykov Trans Ltd stanno indagando i finanzieri del Nucleo di polizia economico finanziaria di Pordenone, coordinati dal procuratore Raffaele Tito.
Gli accertamenti fiscali sono cominciati subito dopo la tragedia in autostrada.

L'imprenditore di origini bulgare, da anni residente a Pordenone, è titolare della Traykov Trans Ltd, una società di autotrasporti fondata nel 1996 che ha un parco di oltre 200 autoarticolati e su internet cerca autisti disposti a viaggiare in tutta Europa: dalla Bulgaria alla Turchia, dall'Italia alla Francia, Germania, Spagna e Belgio. Offre paghe tra i 2.600 ai 3.200 euro mensili in base ai chilometri percorsi. In Friuli opera in via Enrico Mattei 3, nella zona industriale di Villotta. Ma la Traykov Trans Ltd è una società di diritto bulgaro che in Italia, secondo gli accertamenti delegati dalla Procura, non pagherebbe le tasse.


In Bulgaria la sede è Purvenets, una località che si trova in provincia di Plovdiv. Gli investigatori sospettano di trovarsi di fronte a un caso di esterovestizione, che si verifica quando una società simula di essere residente all'estero per non essere assoggettata al regime tributario italiano. Ipotizzando un'evasione al di sopra della soglia (che è fissata a 50mila euro), la Procura ha iscritto sul registro degli indagati il legale rappresentante della società e, relativamente alla responsabilità amministrativa, la stessa azienda.
In piedi c'è un sequestro di materiale informatico e 87mila euro in contanti trovati nell'abitazione dell'imprenditore dopo l'incidente stradale. Il caso è finito la scorsa settimana davanti al Tribunale del Riesame di Pordenone presieduto dal giudice Eugenio Pergola. La difesa ha contestato il sequestro probatorio. In effetti, nonostante la convalida del provvedimento, i legali hanno strappato il dissequestro della somma: non poteva essere trattenuta come prova del presunto reato.
Immediata la reazione degli inquirenti, che una trentina di minuti dopo aver appreso la decisione del Riesame hanno nuovamente congelato la somma con un sequestro preventivo ottenuto dal gip e che in questo caso rappresenta una garanzia sull'eventuale ammontare della presunta evasione. Le indagini proseguono per approfondire il giro d'affari della Traykov Trans Ltd e inquadrare la sua attività in Italia.

 

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