Estetiste e parrucchieri chiusi, gli abusivi vanno a lavorare nelle case

Venerdì 2 Aprile 2021 di Alberto Comisso
Parrucchieri ed estetisti chiusi, gli abusivi vanno in casa
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 PORDENONE - I saloni di bellezza e i centri estetici sono chiusi a causa dell’emergenza da Covid-19.

In zona rossa parrucchieri, barbieri, estetiste, tatuatori, massaggiatori e onicotecnici non possono tenere le serrande alzate delle loro attività e, a quanto pare, non riapriranno a breve: tutto dipenderà dai contagi e, di conseguenza, dalle decisioni prese dal Governo. E’ evidente che in questa situazione stanno spopolando gli abusivi: professionisti del settore che, facendosi beffa dei divieti e dei colleghi che invece rispettano le disposizioni, ne approfittano per lavorare a domicilio.


LE CHIAMATE
«Negli ultimi giorni, con l’avvicinarsi alla Pasqua – sottolinea Silvano Pascolo, presidente provinciale di Confartigianato – stiamo ricevendo decine di segnalazioni di abusivi che, contro ogni regola, si prestano a rispondere alle chiamate di clienti, soprattutto donne, che non rinunciano proprio alla cura del loro corpo. Questo fa indispettire chi (sono la maggior parte) in questo momento è casa senza poter lavorare. Ogni giorno raccolgo la rabbia di artigiani che, dopo aver investito per poter aprire nella massima sicurezza, vedono sforzi e soldi buttati nella spazzatura». Difficile, secondo Pascolo, gestire questa situazione e soprattutto beccare sul fatto gli abusivi: «La prerogativa spetta alle forze dell’ordine – afferma il presidente di Confartigianato – ma mi rendo conto che queste attività richiedono tempo e un impegno massiccio uomini e donne in divisa. Con il rischio, poi, che, per una serie di motivi, non si riesca ad incastrare chi svolge abusivamente la professione. C’è una sola soluzione ad un problema ormai evidente: permettere a saloni di bellezza e i centri estetici di riaprire e obbligare tutti ad osservare, almeno in questa fase, misure di sicurezza ancora più restrittive. Non vorrei mai – attacca – che si finisse per fare distinzioni: sì al Festival di San Remo e ai tour aerei a Formentera, stop ad alcune professioni. Così come vorrei che il criterio per accedere alle vaccinazioni fosse uguale per tutti, senza alcuna discriminazione».


ARTIGIANI
Intanto Confartigianato Fvg ha lanciato la petizione “Stop abusivismo. Riaprire in zona rossa parrucchieri, barbieri e centri estetici”, lanciata su charge.org, «affinché il Governo ascolti il grido d’allarme di queste categorie e modifichi con il nuovo imminente decreto legge lo stop delle attività del comparto benessere introdotto con il decreto del 2 marzo. Siamo convinti che al primo posto dobbiamo mettere la salute e la sicurezza dei nostri concittadini - premettono il presidente di Confartigianato Fvg, Graziano Tilatti, e le presidenti Loredana Ponta per gli acconciatori e Samantha Miot per le estetiste. Proprio per questo - aggiungono - il nostro appello è ancora più accorato: le attività che rappresentiamo hanno ottemperato a tutte le norme in ordine alla sicurezza e alle disposizioni anti Covid e sono perciò in grado di cooperare, lavorando, per salvaguardare la salute e la sicurezza delle persone. Lasciando le serrande abbassate, invece, non facciamo altro che promuovere abusivismo e con esso mettere a rischio la salute delle persone e la vita delle nostre aziende».


AZIENDE A RISCHIO
Non si può non pensare, inoltre, «al presente e al futuro di queste aziende che, pur avendo ottemperato a ogni norma prevista in questo periodo di pandemia, rischiano di dover chiudere per una situazione che si fa insostenibile anche per la previsione di criticità importanti lungo l’intero mese di aprile». Da qui il pressing, anche attraverso la petizione, affinché il Governo modifichi le prescrizioni attualmente in vigore e consenta di tornare al lavoro a tutte le attività legate al settore benessere. «Sarebbe un segnale incoraggiante per la salute delle persone e per la tenuta del nostro tessuto imprenditoriale. Salute e lavoro per la vita», concludono Tilatti, Ponta e Miot.

Ultimo aggiornamento: 07:29 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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